Sulle due punte la positività che avevi dopo la partita di Roma è confermata? “Abbiamo provato questa cosa in diverse partite, mi viene in mente l’amichevole di Nizza o la partita in casa col Sassuolo dell’anno scorso, con Sanabria e Pellegri in campo insieme. In questa partita contro la Lazio ci stava provarle per quello che era il concetto della partita. La sensazione è che la squadra ha fatto tutto quello che aveva fatto l’anno scorso, quando abbiamo vinto 0-1, in termini di possesso palla. Ma rispetto a quella partita sono mancate le accelerazioni. Importante è il lavoro agonistico, sulla base del lavoro settimanale mi spingo a fare una scelta o l’altra”.
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Che criterio usa nelle scelte per la terza partita in una settimana considerando che dopo c’è il derby?“Valuto anche le energie spese a livello mentale. Parlando con i colleghi di altre squadre, la differenza tra quelli che sono grandi giocatori e quelli che non lo sono è il fatto che i primi reggono tre partite in una settimana, gli altri hanno problemi o si infortunano".
In base a quale criterio sceglierà tra lo schieramento a una o due punte? “Dipende molto se giochiamo contro una difesa che giochi a tre o a quattro”.
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