Vuol dire che quando arriva il momento, voi mancate?"Non proprio. Io vorrei che quando si inizia un allenamento, io butto il pallone in campo e la squadra va forte da sola. Invece a volte io li devo stimolare ancora. È il mio lavoro, certo, ma la mia sensazione è che dobbiamo crescere tanto. Il Toro quattro anni fa con Bremer, Nkoulou e altri ha fatto 37 punti, e l'anno dopo 40 con giocatori molto forti. Abbiamo cambiato la mentalità e l'approccio, ma non siamo al top da certi punti di vista. Ad esempio mi ricordo che il mio Crotone aveva una mentalità pazzesca. Abbiamo speso tanto con la Roma, ma non deve esser un buon motivo per arrivare al mercoledì e sentirti stanco. Bisogna percepire meglio il momento".
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Non è una situazione allarmante?"Il Torino due anni fa era in una baraonda incredibile, un livello basso su tutto. Siamo cresciuti molto su tutto, ma il problema è che per arrivare a 53 punti come l'anno scorso bisogna essere al massimo dei massimi, altrimenti iniziano i problemi".
È una settimana importante, c’è consapevolezza che si giocano due partite e non una sola?“Il Verona è un’ottima squadra, giocano con concetti simili ai nostri. Sarà una battaglia, mi attendo una partita anche molto sporca, guardando il campo. Bisogna portarla a casa sfruttando ogni situazione. Poi è chiaro che c’è il derby, partita che spesso ha visto la nostra squadra fare molto bene ma raccogliere poco. Bisogna fare meglio”.
In una partita come quella di domani, meglio fare entrare Radonjic a partita in corso o dall’inizio?“Non lo so. Vorrei avere una risposta. Ma non ce l’ho. Dipende da come si presenta lui domani… Vorrei sapere leggere nel suo pensiero. Contro la Roma ha fatto una partita di sacrificio, ma a livello di gioco sa che poteva fare meglio. Mi auguro che domani faccia la differenza, perché è quello che può fare”.
16.30 - Termina qui la conferenza stampa.
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