Lei fa spesso riferimento al grande rapporto umano e professionale che aveva con il ds del Verona, D'Amico. Qui al Torino ha lo stesso rapporto con Vagnati?
LE VOCI
Juric pre Torino-Verona: “Il ds dell’Hellas era mio fratello, con Vagnati…”
"No. Con Tony abbiamo fatto due anni, non mi era mai capitato di trovare uno con cui trovi questa sintonia. Eravamo due fratelli, non so come spiegarlo. All'inizio abbiamo avuto scontri, lui era giovane, aveva idee un po' diverse, poi abbiamo avuto un rapporto bellissimo. Bastava uno sguardo per capirci e lui risolveva tutto. Con Davide abbiamo cominciato a lavorare adesso, ci dobbiamo capire, è normale sia così, su tante cose professionalmente abbiamo la stessa idea e spero di poter raggiungere con lui la stessa intesa. Tony era mio fratello, con Vagnati vorrei creare un rapporto giusto e forte per il bene della società".
Cosa manca per avvicinarsi alla situazione del Verona? C'è bisogno di più lavoro per convincere la società o per convincere i tifosi?
“Le cose vanno di pari passo. Ogni situazione ha le sue peculiarità ed è difficile paragonarle. Io devo essere convincente perché so che ho ragione su determinate cose e dovrò farmi valere. A Verona mi è stato permesso di fare le cose sin dal primo momento, qui ci dobbiamo ancora conoscere al meglio. Il fattore esterno? Per ora quello che sta facendo la squadra non basta, ci vuole di più; io farò sì che il tifoso possa spendere volentieri 30 euro per venire a veder giocare questa squadra. Mi piacerebbe vedere lo stadio più pieno, spero che con le prestazioni riusciremo a convincere i tifosi”.
Di seguito la conferenza di Juric pre Torino-Verona
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