""I miei giocatori sanno di essere dei ragazzi fortunati perché guadagnano facendo un lavoro che gli piace, il più bello del mondo. Devono sfruttare quei pochi anni per dare il meglio e il massimo possibile. Se crescono come uomini, cresceranno anche come giocatori. Al giorno d'oggi gli atleti sono più professionali dei miei tempi. L'unica cosa che è che comunicano poco. Una volta giocavamo a carte e parlavamo, loro si mandano i messaggini. E questo problema si riflette poi in campo dove comunichiamo ancora poco. Quando giocavo io c'era gente che fumava, beveva, ecc, ma poi eravamo molto concentrati sul campo e sul campionato in generale. Ora in pochi sanno chi affronteranno nelle prossime tre partite".
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"Il tecnico svela poi un interessante aneddoto :
"Una volta andai a vedere una partita di Guardiola, poi andammo a mangiare insieme e lui mi disse: 'Ho capito che questa era una grande partita perché i miei giocatori, senza che io dicessi niente, nei giorni scorsi si sono ritrovati per guardare le registrazioni degli avversari e li sentivo poi discutere in spogliatoio'. Questo è quello che intendo per passione. A me piace vedere ogni tipo di partita, vado a vedere anche la Juve perché sono curioso, voglio capire come giocano tutte le squadre. E cerco di trasmetterlo ai miei giocatori, li riunisco per vedere i filmati, ecc perché più tempo passano insieme a parlare di calcio meglio è. Anche mezz'ora in più è importante".
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