Continua il tecnico, sollecitato dalle domande dei giornalisti presenti.
gazzanet
Mihajlovic presenta Genoa-Torino: “Se non vedo amor proprio sarà ancora ritiro”
E allora cosa serve per l'anno prossimo?
"A questo penseremo da dopo il campionato. Adesso pensiamo a Genoa e Sassuolo. Quest'anno abbiamo avuto parecchi black-out: bisogna correggere, prendere atto e provvedere, in modo lucido ma senza fare processi. Sicuramente ci manca qualcosa, adesso cerchiamo di finire il campionato come si deve, poi faremo le nostre valutazioni, per arrivare a quello che ci manca. L'obiettivo dell'anno prossimo è avere continuità di prestazioni in casa e fuori casa e non avere black-out. E' quello che ci è mancato quest'anno per lottare per l'Europa League. Per fare questo, ovviamente la rosa va cambiata in qualche modo. Ad esempio: non possono esserci undici leader, ma qualche giocatore che si assuma le responsabilità serve, se non c'è bisogna trovarlo. Tutto questo in piena sintonia con la società".
Il fatto che non ci siano leader, non la fa preoccupare e non è una delusione?
"Perdere 5-0 non è mai bello. Ci sono sconfitte e sconfitte e non si può perder in questo modo. Per questo ho portato la squadra in ritiro: i giocatori che rimarranno qui sanno che si deve sempre dare il massimo, in campo. E' successo che ho dato giorni liberi in più, perchè se lo erano meritati. Stavolta è giusto che li abbiamo portati tutti in ritiro. Io non accetto sconfitte del genere e così sarà finchè sarò allenatore del Torino, e sarà sempre così ovunque sono stato. Sicuramente sono rimasto deluso del fatto che alcuni non hanno capito che se io dico una cosa poi la faccio. Però, meglio tardi che mai. Comunque, tengo a sottolineare che io sono il primo responsabile. So cosa vuol dire un allenatore che motiva il gruppo. Un allenatore non deve fare lo sceriffo e io qualche volta l'ho fatto. Qualche volta è successo, mi viene naturale, ma sarebbe meglio avere sempre modi calmi. Però, se le cose non vengono comprese con i metodi normali, è giusto invece essere un po' più duri".
"Queste cose non è che succedono solo al Torino. Mi è successo anche altrove. La Juventus ha uno zoccolo duro. Il Milan ce lo aveva ai tempi di Costacurta e Maldini, poi una volta andati via loro è stato più difficile. Il tecnico deve motivare, ma poi in campo ci deve essere qualcuno che trascini i compagni. Vedo che i giocatori si allenano sempre bene, ma ogni tanto succede che ci siano prestazioni che uno non si aspetta. Sono io il primo che deve trovare il giusto rimedio, e se non si riesce a trovare".
DI SEGUITO LE PAROLE DI MIHAJLOVIC PRE GENOA-TORINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA