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Mihajlovic pre Lazio-Torino: “Trasformiamo i fischi in applausi. A gennaio un’altra punta”

Alla vigilia / Le parole del tecnico granata: "Niang ha avuto un versamento: quando tornerà dovrà dare di più. I pareggi che abbiamo fatto non sono tutti uguali, ci siamo dovuti adattare. A gennaio un nuovo vice-Belotti"

Lorenzo Bonansea

"Il tecnico del Torino Sinisa Mihajlovic si presenta di fronte alla stampa per presentare la sfida di lunedì sera che vedrà impegnati i granata sull'ostico campo della Lazio di Simone Inzaghi. Al termine della conferenza, tutti pronti per la partenza in direzione Roma, alla volta di una partita delicatissima per il presente ed il futuro di questo Toro (qui i convocati).

"Mihajlovic prende la parola per chiarire alcuni punti: "Voglio spiegare alcune cose. Ogni allenatore deve avere la sua idea, ma si deve anche adattare alle situazioni: a me piace un Toro offensivo, che gioca per vincere, che rischia anche di perdere ma per cercare la vittoria. Quest'anno abbiamo preso giocatori per essere ancora più offensivi. Purtroppo dopo la sconfitta con la Juve e i pari con Crotone e Verona abbiamo perso sicurezza: dopo le sconfitte con Roma e Fiorentina ho deciso di cambiare per dare qualche certezza in più alla squadra. Se gioco con 4 attaccanti, mi aspetto che questi mi faccian la differenza: purtroppo però Niang non ha mai fatto la differenza, Ljajic una partita sì e una no, il Gallo ha fatto solo 3 gol... E quando non riesco a vincere, devo anche pensare a non perdere. Una sconfitta però non aiuta mai, toglie autostima e sicurezze. Quindi ci siamo affidati ad un modulo più coperto, e quello che ci aspettavamo alla fine è arrivato: compattezza e equilibrio. Stiamo meglio adesso, anche contro squadre importanti lo abbiamo dimostrato. Ci sono certi momenti dove bisogna stringere i denti, e altre dove si deve mettere la freccia: ora dobbiamo stringere i denti, e lo stiamo facendo. È vero che abbiamo pareggiato tante partite e che ci mancano 5 punti: ma sono punti che ci mancano prima che nelle ultime partite. Tutto quello che abbiamo fatto e che non abbiamo fatto in qualche modo era previsto. Il nostro obiettivo, contro Lazio e Napoli, è cercare di fare risultato: con attenzione, ma senza paura. Però se Niang non fa la differenza, Ljajic e il Gallo anche, per me diventa difficile fare gioco offensivo. Ora dobbiamo dare il massimo".

"Miha conclude la sua introduzione: "Non è mai mancata la mia fiducia: dovevamo cercare di cambiare certe cose e lo abbiamo fatto, adattandoci ad un tipo di calcio che mi piaceva di meno. Un tecnico deve essere bravo ad adattarsi: a tutti piacerebbe partire in una maniera e finire così, giocare col 4-2-3-1 e fare una valanga di gol. Ma ci sono momenti in cui ci si deve adattare, ed è quello che stiamo facendo. Abbiamo fatto il massimo nelle ultime partite".

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