Al Toro hai trovato due compagni di Under 21 come Ricci e Pellegri…“Conoscevo anche Gemello e Buongiorno per averli conosciuti anche loro in azzurro. Questa cosa mi ha fatto piacere ed è stata determinante nella mia scelta perché sapevo di trovare un gruppo unito, compatto e italiano. Il futuro? Penso a dare il meglio partita dopo partita, voglio aiutare questa squadra a fare il massimo, penso ci siano ottime basi per fare cose importanti”.
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È importante avere una squadra con un'anima italiana? "Penso di sì, è un punto forte perché comunque tra di noi alla fine ci troviamo meglio con gente della nostra nazionalità. Però comunque qui anche con i non italiani c'è buon feeling, ci sono tante persone incredibili, non penso avrò problemi di relazione con nessuno".
Cosa ti ha lasciato l’esperienza all’Euro Under 21? “Amarezza. Siamo partiti male con la Francia, raccogliendo zero punti quando potevamo farne tranquillamente uno per il gol annullato al 90°. Ma poi ci siamo scavati noi da soli la fossa perché con la Norvegia non si doveva perdere. Il gruppo era formato da giocatori forti. Giustamente ci prendiamo le critiche perché una squadra così non poteva uscire ai gironi”.
Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta del Torino? C’erano altre squadre interessate?“Certamente qualche altra squadra c’era ma ho scelto di venire qui perché tutti erano interessati. Poi ho sentito il mister e una volta messo giù il telefono non ho più avuto dubbi su quella che sarebbe stata la mia destinazione”.
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