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Cairo: “Ho sbagliato a pensare di poter apprendere dal Grande Torino”

Redazione Toro News

Alla luce del caso Nkoulou da non ripetere, ci sono mal di pancia in questo momento? E su Sirigu?

Risponde Vagnati. "Salvatore per noi è importante e lo ha dimostrato. Ci dobbiamo ancora incontrare, lo vedremo oggi. E' importante avere giocatori motivati che capiscono il nuovo progetto e che siano fieri di giocare nel Torino. Di sicuro non siamo terra di conquista per nessuno e chi vuole giocatori del Torino deve avere un certo tipo di argomento. In generale, la squadra l'anno scorso ha reso meno di quelle che erano le sue potenzialità. I giocatori che abbiamo in rosa credo possano essere in buonissima parte adattabili al nuovo progetto". 

Bisogna aspettarsi cessioni importanti?

Riecco Cairo: "L'anno scorso ho fatto errori da matita blu come quello con Nkoulou, col quale mi sono scusato. Per quest'anno sarei ben contento di tenere tutti, ma nel momento in cui qualcuno dirà che non vuole rimanere, faremo delle valutazioni e procederemo in quel senso lì. Il mercato si apre il primo di settembre, anche se ovviamente si possono fare operazioni anche prima. Il mio obiettivo non è vendere giocatori ma avere giocatori che vogliono rimanere. Una volta si diceva la battuta "non voglio tarpare le ali", ma semplicemente il discorso è quello di non avere giocatori scontenti nello spogliatoio. Abbiamo preso un allenatore che è un maestro di calcio. Uno che non ama parlare al vento, mi piace il suo modo di essere asciutto. Lavora sul campo e lavora bene. Può insegnare tanto ai nostri giovani. Lo vogliamo accontentare tenendo conto del fatto che c'è un bilancio". 

Cairo poi ci tiene a puntualizzare: "C'è stato qualche meschino che, quando il campionato era sospeso per il virus, ha scritto che io avessi paura di retrocedere e per questo spingessi per chiudere il campionato. Ma guardiamoci invece intorno. Guardate i paesi che non hanno fatto il lockdown quanti contagi hanno avuto. Oggi l'Italia nel ranking di contagio è scesa al sedicesimo posto grazie a scelte giuste che hanno dato risultato positivi. Ma in un momento in cui ci sono centinaia di migliaia di morti, come si fa a dire che io avessi interessi di bottega e sperassi che il calcio non tornasse per paura? Io ero angosciato per cercare di tenere in piedi le mie aziende al fine di non licenziare i miei dipendenti. Mi hanno detto invece che avessi paura di retrocedere, nel bel mezzo del più grande problema che abbiamo avuto negli ultimi settant'anni. Avevo paura di retrocedere? No. Infatti abbiamo lottato e ci siamo salvati. Per il resto sul calcio ero preoccupato per i problemi che avrebbe avuto la stagione successiva e per questo non mi sembrava giusto andare oltre giugno. Infatti adesso qualche problema ce lo abbiamo. Ma alla fine, il presidente federale è stato ostinato e abbiamo salvato il campionato, pur sottoponendo i calciatori a uno stress importante. Però non si possono dire delle cose del genere di una persona come me". 

Biglia è un giocatore trattato?

"Sicuramente è uno di quei profili che il mister ha allenato, ne abbiamo parlato, ma stiamo valutando la sua posizione come tante altre. L'allenatore ha avuto tanti giocatori, abbiamo ampia scelta". 

Sirigu caldeggia la partenza? "Lui è uno vero, penso che se volesse dirmi qualcosa me lo direbbe. Per ora non l'ho sentito, oggi lo vedrò e sentirò". Subentra Vagnati: "Io sono amico personale di Branchini, il suo procuratore. L'ho visto di recente a Forte dei Marmi. E non mi ha detto nulla, non mi ha mai detto che Sirigu ha chiesto di essere ceduto. Nemmeno una volta. E con lui sono amico quindi penso lo direbbe. Magari lo dice a voi..." Torna a parlare Vagnati: "Per dire che vuole andare via, uno dovrebbe andare offerte in tasca. In generale però il mercato italiano è piuttosto fermo". 

Termina qui, dopo oltre un'ora e mezza, la conferenza stampa.

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