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TURIN, ITALY - JUNE 03: Torino FC head coach Ivan Juric looks on during the Serie A match between Torino FC and FC Internazionale at Stadio Olimpico di Torino on June 3, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
L'ultima giornata della seconda stagione di Ivan Juric al Torino si è conclusa in casa contro l'Inter. Il tecnico granata, dopo aver commentato la partita ai microfoni dei broadcaster, interviene ora in conferenza stampa per tracciare un bilancio su quanto visto in questi novanta minuti contro la prossima finalista di Champions League e più in generale nell'arco del campionato dei granata. Di seguito le domande della conferenza stampa presso la sala stampa dello stadio "Olimpico-Grande Torino".
Domani incontri il presidente: è in dubbio il tuo futuro?"No, domani ci troviamo. In questo periodo eravamo concentrati sul risultato. Domani ascolto la proprietà. Ci sono tante incognite. Ci sono tanti giocatori che non sono nostri e che bisogna riscattare. Ascolterò le idee del presidente".
Cosa ti fa rimanere al Torino?"Sono felice al Torino. Ringrazio la società che mi permette di lavorare in autonomia. Mi piace lavorare in totale libertà e su questo sono soddisfatto, in altri posti non funziona proprio così; puoi incontrare maggiori difficoltà. Voglio sentire cosa pensa e cosa vuole fare il presidente. So che non si possono fare cose mirabolanti, ma voglio sentire se ci sono le opportunità per migliorare e progredire. Anche Vagnati ci sarà, è tornato dall'Argentina. ".
Domani da Cairo vai con l'animo di chi vuole restare?"Sì, andrò con questo animo. Il mio staff ha tanta libertà. Non è mai messo in discussione. Ci sono anche altre componenti. Quest'anno è stato faticoso, soprattutto all'inizio. La lite tra me e Vagnati fu la conseguenza di cose fatte male. Non avevamo giocatori a disposizione. Oggi perderemo meno giocatori, ma non è stato affatto semplice questo campionato".
Cosa vi siete detti in cerchio al triplice fischio? "C'è stato un po' di rammarico per il mancato conseguimento dell'ottavo posto. Ho ringraziato i ragazzi e poi ha parlato anche Rodriguez. Anche chi ha giocato di meno si è sempre impegnato e si è mai dimostrato scontento. Si sono sempre allenati bene tutti i ragazzi. Il ringraziamento nel discorso finale è stato rivolto soprattutto a loro, da Bayeye ad Adopo".
Si sente in città che anche i tifosi vogliano proseguire il rapporto con te..."Non sono però riuscito a creare lo stesso ambiente di Verona. Anche a Verona Setti era contestato, ma dopo due partite nessuno più parlava. Anche qui sentiamo le sensazioni dell'ambiente e non manca l'affetto quando giriamo per la città. Non sono però riuscito ad avvicinare i tifosi alla società. Ci sono certe partite nelle quali perdi e senti la negatività dei tifosi non tanto rivolta alla squadra, quanto alla società. Tutti si sono spaccati di lavoro in questi lunghi mesi, abbiamo alzato il livello in ogni settore. Anche il settore giovanile funziona. Non sono però riuscito a compattare l'ambiente come a Verona".
Però, non tutto è compito suo... "Io però voglio amore nel centro sportivo. Voglio l'amore del dottore e del cuoco verso i giocatori perché credo che questo porti dei punti. C'è più empatia al Filadelfia, non sono ancora contento ma si sta migliorando. Invece, manca ancora un'unità d'intenti tra società e tifosesia. Non sono ancora riuscito a trasmettere queste sensazioni positive".
Cosa pensa del futuro del Torino?"Il Torino deve lottare per grandi obiettivi ma non ci sono le possibilità economiche. Il presidente ha sbagliato in passato, spendendo tanti soldi per risultati scarsi. Vediamo cosa pensa lui per il futuro della società. Domani ci parliamo, ci sono tante soluzioni aperte e vedremo".
Ma se si ripetessero le stesse cose della scorsa estate resterebbe?"Sì, è chiaro che c'è anche la possibilità che io non resti. Se si ripete quello che è accaduto l'anno scorso, sarebbe molto pesante. L'anno scorso abbiamo perso tanti giocatori, alcuni li abbiamo sostituiti, altri no e in altri casi abbiamo sbagliato acquisti. Bisogna evitare errori come quelli dello scorso anno per non arrivare a situazioni esasperanti come quella con Vagnati, che non c'entrava nulla ma fu una lite figlia delle circostanze".
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