"Sulla prospettiva del ritiro: "Chi prima chi dopo, qui abbiamo gente che ha giocato e che ha smesso. La nostra è una professione di un certo tipo. Molto spesso ci sentiamo molto di più di quello che in realtà siamo. Partendo da questo presupposto, quando si smetterà bisognerà essere preparati da un punto di vista mentale, per accettare delle situazioni che per forza di cose cambiano. Fondamentale esser preparati per arrivare a quel fatidico momento. Io l'ho rinviato e ho un po' di tempo per pensarci". Fino a quando? "Fino al 30 giugno, poi vediamo... E' il solito discorso, vivo giorno dopo giorno senza voler perseverare su qualcosa che è stato bello finora".