toro

Torino, parla Petrachi: “Castan, Maksimovic, Simunovic e Hart: ecco la verità”

Gianluca Sartori Direttore 

Da giovani da svezzare a giocatori pronti: avete cambiato filosofia sul mercato?

Io credo che nel momento di fare un mercato bisogna tenere in considerazione le richieste dell'allenatore. Sinisa ci ha chiesto soprattutto giocatori pronti, che potessero dare garanzie subito, al fine di fare un campionato migliore di quello della scorsa stagione. E dietro di loro, puntare magari su giocatori di prospettiva su cui credere per il futuro. Ecco perchè non penso che abbiamo cambiato totalmente strategia. A me piacciono le scommesse, come hanno dimostrato gli acquisti di Lukic e Gustafson. Ma è chiaro che abbiamo preso profili pronti per dare un grande contributo fin da subito.

Che voto dà il DS al mercato del Toro?

Non amo darmi un voto ma lavorare e pedalare duro. Sarà il campo a dire se la campagna acquisti è stata buona. Sicuramente si sono fatte delle plusavalenze. Da quando c'è Gianluca Petrachi, il Torino produce plusvalenze: credo sia giusto che qualcuno lo ricordi, perchè quando sono arrivato io il Toro navigava nella bassa Serie B e perdeva 15 milioni l'anno. Se dopo tutti questi anni la situazione è cambiata, sinceramente, credo che il DS abbia qualche merito.

Pensava di poter fare una rivoluzione del genere in questo mercato?

Quando si è scelto Mihajlovic si sapeva che la filosofia di fare calcio cambiava. Ha una visione diversa da quella di Ventura. Mi auguro che ci porti a grandi successi. Da subito mi ha detto che voleva affidarsi al 4-3-3, ma che se fosse rimasto Immobile magari avremmo potuto optare per il 4-3-1-2. Ma, come sappiamo, Ciro ha voluto seguire un percorso diverso. A quel punto siamo andati dritti col 4-3-3. Man mano che passa il tempo sto conoscendo e apprezzando sempre di più Mihajlovic e so che nel momento in cui scelgo devo mettere in condizione l'allenatore di poter usare al meglio il suo modo di essere e di intendere il calcio. Quindi assolutamente sì, ero consapevole di dover cambiare parecchio.