Ecco, ci parli di Hart... Come è nato il colpo?
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Il portiere era un'esigenza, avevamo due-tre nomi su cui lavorare. Il primo che abbiamo cercato è stato Viviano ma la Sampdoria l'ha blindato col rinnovo del contratto (Qui l'anticipazione di TN). Allora abbiamo pensato di non prendere nessuno, se non un portiere che ci dava garanzie. A pochi giorni dalla fine del mercato ho parlato con Claudio Vigorelli, il procuratore di Viviano. Mi ha detto: guarda, io sono amico del procuratore di Hart e mi ha detto che al City c'è questa situazione, potresti inserirti. Io ho detto che potevo provarci ma ad una condizione: il nome non doveva uscire, perchè non avrei potuto competere con altre realtà, e volevo un confronto col giocatore. Ho parlato con lui e con l'agente. Ho avvisato Sinisa di questa opportunità e poi è partito tutto. Sul ragazzo c'era il Sunderland ed altre inglesi. Ho parlato col ragazzo e gli ho detto: cosa vuoi fare? Mi ha detto che voleva fare un'esperienza in Italia, che stare in Inghilterra in un'altra squadra non gli interessava. A quel punto è intervenuto Lombardo, che lo conosceva, per sincerarsi della sue motivazioni. Non volevamo uno che venisse qua a fare il turista. Hart ci ha fatto sin da subito una grande impressione, è stato irremovibile e deciso, altrimenti avrebbe cambiato idea perchè poi si sono inserite altre squadre. Direi che l'operazione è stata fantastica perchè, stando nei nostri canoni - il City paga quasi il 70% dell'ingaggio - abbiamo fatto un colpo eccezionale. La formula? E' solo il prestito secco anche perchè non c'era tempo di ragionare su una formula diversa. Ma se alla fine le cose dovessero bene, non abbiamo preclusioni all'idea di sederci ad un tavolo a parlare con il Manchester. Penso che il City, se Hart si troverà bene da noi, non vorrà tenere un giocatore controvoglia. Personalmente l'idea del prestito secco non mi spaventa: quando c'è la volontà del giocatore, la formula passa in secondo piano.
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