Siamo collegati in diretta dalla Sala Conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, dove il direttore tecnico del Torino Davide Vagnati farà il punto della sessione estiva di calciomercato appena conclusa (QUI IL TABELLONE DEFINITIVO DEL CALCIOMERCATO DEL TORINO). Il via della conferenza stampa alle 15.30.
Le voci
Torino, Vagnati: “Abbiamo provato in tutti i modi a prendere Praet”
Calciomercato Torino, la conferenza di Vagnati
15.30 - Il direttore Vagnati, insieme ai collaboratori Moretti e Specchia, arriva in sala conferenze. A breve il via delle domande.
Vagnati prende la parola. "Mi sembrava opportuno fare un resoconto come è mia consuetudine fare, per essere a vostra disposizione, una volta finito il mercato. Ci tengo a ringraziare anzitutto Simone Zaza, per quello che ha fatto per noi e per quello che è stato l'aiuto che ci ha dato non nella passata stagione ma quella antecedente. Lo stesso augurio va per Izzo e per Verdi che sono andati a Monza e Verona in prestito".
Il Toro è più forte oggi o un anno fa?
“All’inizio del mercato, se mi aveste detto che il mercato sarebbe andato così, sarei stato contento”.
Avete fatto un buon mercato, ma forse non siete riusciti a fare l’ultimo colpo che ci aspettavamo? Ci riferiamo al centrocampista.
“Non c’è rammarico perché ci abbiamo provato a prendere Praet. Lui ha provato a tornare. Non c’è nessun rammarico: ci abbiamo provato in tutti i modi. Non è stato né un problema di formula né economico, è stata una scelta legittima del Leicester di non fare uscire il giocatore. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti, poi mi piace sempre avere molto equilibrio sul bilancio generale perché è il campo a dare le risposte per quello che è il valore del lavoro che uno fa. Quindi ci sarà modo e tempo per dire se siamo soddisfatti a 360°”.
Aveva un budget troppo limitato?
“Alcuni giocatori che abbiamo non sono venuti per loro scelte, quindi non è stato un discorso economico. Nomi non ne faccio e nemmeno numeri, per rispetto di chi guadagna 1000 euro al mese e non riesce nemmeno a venire allo stadio. Dobbiamo stare attenti ai numeri e alle cifre sicuramente, io mi sento addosso una grande responsabilità sia perché lavoro per una grande piazza sia per il momento storico che vive il calcio. Avete visto che molte squadre hanno puntato su svincolati. Le trattative che non sono andate in porto non lo hanno fatto non per motivi economici ma per motivi di scelte, nostre o dei giocatori”.
Non c’è il timore che possa ripetersi un caso Brekalo con chi è stato preso in prestito con diritto di riscatto?
“Voglio raccontarvi un aneddoto. Brekalo voleva tornare al Torino, ha fatto di tutto, ma non era corretto riprenderlo. Non per questioni sportive, perché ha fatto bene. Però l’anno scorso noi volevamo tenerlo. Non è che l’anno scorso non volessimo investire su di lui. Ma io voglio tenere giocatori che siano convinti di stare al Torino. Non concepisco cose diverse. Se vuoi venire al Torino bene, se non vuoi stare per qualsiasi motivo… C’è un progetto che è partito grazie a un grande allenatore che abbiamo e dobbiamo andare avanti su questa linea. L’anno prossimo non credo ci sarà questo problema: sugli otto che sono arrivati, anzi dieci, perché Ricci e soprattutto Pellegri sono stati riscattati, tre sono in prestito con diritto di riscatto, un diritto gestibile, perché in caso lo vorremo, e lo vorrà il calciatore, potremo riscattarli. La strategia quindi è diversa. Anche per questo sono soddisfatto di quanto fatto. Per il resto io sono autocritico e spero sempre di fare meglio. Dennis lo avrei voluto. Io sono innamorato sia del giocatore che del ragazzo e di quello che poteva dare all’interno del gruppo. Ora ci sono dieci partite: o prendi uno che arriva ed è già pronto, come poteva essere lui, o devi fare delle valutazioni diverse”.
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