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"Dalla sala stampa dello Stadio Olimpico Grande Torino, la presentazione di Lorenzo De Silvestri: il terzino destro è arrivato dalla Sampdoria come principale sostituto di Bruno Peres, dopo un lungo corteggiamento da parte granata. Con 232 presenze in Serie A e sei in Nazionale maggiore, De Silvestri si può definire uno dei migliori interpreti italiani del ruolo di terzino destro, ed è un fedelissimo di Mihajlovic, che se lo è portato dietro prima alla Sampdoria e poi adesso al Torino. Ecco le prime parole in granata di Lorenzo De Silvestri:
Lo presenta il DS Petrachi: "Sorrido perchè De Silvestri è stato il primo nome che Mihajlovic mi ha chiesto. Con la Sampdoria è stata una trattativa lunga, ma lui era deciso a venire qui, nonostante fosse il capitano della Sampdoria. Aveva voglia di cambiare aria e di ritornare da Mihajlovic. Quando abbiamo saputo che Peres voleva andare via a tutti i costi, abbiamo accelerato, cercando di coordinare le due cose. Ha un carattere davvero importante ed è un giocatore dal Toro a tutti gli effetti: sono molto contento di avere portato qui De Silvestri".
Parola al giocatore: "Ho trovato un ambiente sano, pieno di persone a posto e competenti. C'è grande voglia di migliorare e sono molto contento di essere qui, a disposizione di questa gloriosa squadra".
Si è parlato molto del tuo rapporto con Mihajlovic.
"Ho avuto momenti delicati nella mia carriera. A Firenze, c'è stato un periodo in cui non ho giocato, ma lui mi ha dato grandi insegnamenti. L'ho ritrovato alla Samp, facendo un'annata di grandi sacrifici ma anche gratificante, con la qualificazione all'Europa League. Con il mister ci troviamo in grande sintonia, c'è un rapporto franco e schietto".
Avere già lavorato con Mihajlovic può aiutarti a essere da guida per gli altri compagni?
So come lavora il mister ma anche il suo staff, fatto di persone altrettanto importanti. Cerco di mettermi a disposizione del gruppo come sempre. Entro in squadra sempre in punta di piedi, ho trovato una grande base con cui lavorare, ci sono ottimi professionisti e non servirà un grande aiuto da parte mia perchè la base del gruppo è già molto solida".
Il Toro può tornare all'Europa, quell'Europa che hai assaporato solo per poco con la Sampdoria proprio in questo stadio?
"Sì, in questo stadio non ho grandi ricordi, tra la partita col Vojvodina e il 5-1 che prendemmo contro il Toro. Sicuramente qui ci sono tutti gli ingredienti: l'ambiente è fatto di persone predisposte al sacrificio. L'ambiente è sano e ci sono i presupposti per migliorare. Ora sta a noi far parlare il campo".
Un paragone con la Samp?
"Un'analogia è che l'ambiente è fatto di persone predisposte a migliorare. Poi sarà il campo a dire chi è la squadra migliore.
Questa è la squadra migliore in cui hai giocato?
"E' una squadra qualitativamente molto importante, ma non sta a me dire chi è la più forte, visto che c'è chi mi sta massacrando col Fantacalcio già nella vita privata... Sarà il campo a dire la verità".
Hai giocato con Ljajic a Firenze, come l'hai ritrovato? Questa può essere a stagione della consacrazione?
"Adem ha avuto delle esperienze che secondo me lo hanno fatto diventare uomo. Mi dispiace che ora sia out, ma sono convinto che possa essere il nostro valore aggiunto con grande continuità quando rientrerà".
Cosa vuole il mister da te?
Vuole prima di tutto un difensore attento, poi la capacità di assistere le punte in fase di spinta.
La Nazionale è un obiettivo?
Sicuramente, l'anno scorso ero nel giro, poi per varie vicissitudini non ho giocato l'Europeo. Arrivare in Nazionale è stato un orgoglio e tornarci è uno degli obiettivi. Ma come dice Valdifiori, la prima priorità è il Torino: giocando bene qui, tutti i tasselli andranno a posto.
Arrivando al Torino hai trovato quello che ti aspettavi incontrandolo da avversario?
Beh, la storia del Torino la conoscono tutti e sono orgoglioso di giocare qui. La società è seria, ambiziosa e competente. C'è un progetto ambizioso, lo percepivo da avversario e ho avuto conferme.
Nel ruolo c'è anche Davide Zappacosta: lo conosci? Cosa pensi di lui?
Lo conoscevo già, è un ragazzo splendido e un giocatore forte. Arrivando qui sapevo già di dovermi giocare il posto con lui, ma non è un problema, starà a noi dimostrare quanto valiamo. Ma qui c'è una grande concorrenza in tutti i ruoli, non solo nel nostro. Ne beneficia il Torino che ha due giocatori di qualità.
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