Quali sono le ricette per colmare il gap con i desideri dei tifosi?"Per quanto mi riguarda, nelle mie attività ho sempre dimostrato di avere ambizioni, anche facendo cose inaspettate e a volte quasi impossibili. L'ambizione è sempre stata il motore della mia vita. Dopodiché, nel calcio bisogna fare i conti anche con le risorse. Non è un caso che da quando ci sono i diritti televisivi, cioè dal 1993, hanno vinto quasi sempre le stesse squadre. A parte forse l'eccezione della Roma, della Lazio, e poi del Napoli. A parte queste tre, hanno vinto sempre le stesse tre, Inter, Milan e Juventus. Questo qualcosa dice. Noi, dal 2012 quando siamo tornati in A, abbiamo avuto un primo campionato in cui ci salvammo abbastanza tranquillamente, l'anno dopo non era minimamente un'aspettativa ma riuscimmo ad arrivare al settimo posto, che diventò piazzamento europeo grazie al dissesto del Parma. L'anno successivo arrivammo noni facendo un buon percorso in Europa League e così via fino al 2018/2019 in cui siamo arrivati settimi andando ai preliminari di Europa League, dove incontrammo la peggior squadra possibile per quel momento, il Wolverhampton. Dal ritorno in A al 2018/2019, siamo andati sempre in ascesa. Poi abbiamo fatto investimenti che non ci hanno dato i risultati che avremmo voluto ed è arrivata contemporaneamente la pandemia, un disastro per tutti i bilanci della società in generale, e del calcio in particolare, avendo gli stadi chiusi e gli sponsor che se ne andavano. Reduci da un percorso buono, eravamo pronti a fare uno step successivo, ma poi sono arrivate la pandemia e degli investimenti sbagliati, per Verdi e per Zaza, senza voler dare la responsabilità a loro. Per voler fare qualcosa in più, abbiamo fatto una cosa che ci ha penalizzati anche a causa della pandemia. Si sono sommate due situazioni negative, gli investimenti eccessivi e la pandemia. Questo lo abbiamo dovuto digerire e recuperare, anche dal punto di vista economico. Abbiamo fatto meno di quello che avremmo voluto perchè c'era una situazione economica molto deficitaria. Oggi non siamo ancora a posto, tant'è che abbiamo fatto sei bilanci in perdita. Non credo che sia una colpa il fatto di non aver 50 milioni da mettere ogni anno nel Torino. Non credo sia una cosa che qualcuno mi può addebitare. Nel calcio va trovato un percorso sostenibile, che vuol dire magari il fatto che il vivaio ti dà giocatori che diventano da Serie A, lo scouting in giro per l'Europa ti permette di trovare talenti a cifre abbordabili. Quello che dico è che sicuramente l'aspettativa è più alta: è giusto così, il tifoso la deve avere. Lo vediamo in tutte le piazze. Ma devo dire che negli ultimi dodici anni otto volte siamo stati nella parte sinistra della classifica, che magari non conta nulla, ma qualcosa vuole dire; e negli ultimi due anni abbiamo lottato per un posto in Europa, perdendo l'opportunità, nell'ultimo caso, a campionato finito. Se la Fiorentina avesse vinto, ci saremmo andati, in Conference League. E l'anno prima, avessimo vinto con l'Inter all'ultima, saremmo andati in Europa. Insomma: si può fare certamente di meglio, ma da parte nostra forse l'errore più grande è stato quello di voler fare qualcosa in più rispetto a quello che potevamo permetterci".
Le voci
Torino, Cairo: “Il mio errore? Aver fatto il passo più lungo della gamba”
Cosa porterà ancora sul mercato al Toro?"Ci mancano ancora uno o due difensori e poi sicuramente un quinto di sinistra, che certamente è importante aggiungere a questa rosa. A centrocampo abbiamo ricchezza e qualità, non credo ci sia bisogno di fare interventi a meno di uscite. Per l'attacco è arrivato Adams, un giocatore importante, che ha fatto molti gol in Premier e in Championship. Scamacca, che ha fatto cose buone in Italia, quando era al West Ham aveva segnato pochi gol. Adams, invece, ne ha fatti molti di più. Viene da un campionato in Championship con 16-17 gol, ha delle qualità tecniche e fisiche importanti, da calcio inglese".
A fine anno, sarà contento se? "Non è il momento di fare proclami: per il momento, preferisco rimanere concentrato sulle cose da fare, sappiamo che dobbiamo completare la squadra e dobbiamo farlo anche velocemente. Questo non vuol dire che io non abbia ambizioni. Facciamo le cose per bene e poi, forse, un giorno ci esporremo in termini di ambizioni".
© RIPRODUZIONE RISERVATA