Come è iniziato il nuovo percorso di Paolo Vanoli?“Sta dando al gruppo conoscenze nuove che magari già conoscevano dal passato e che adesso riprendono dopo il triennio con Juric in cui si ragionava uomo su uomo. È importante che gli automatismi crescano velocemente. Coco è un giocatore che ha fatto cose di un certo tipo a Las Palmas e adesso abbiamo preso Che Adams, uno che ha qualità, fisico, è un giocatore da Premier League. Abbiamo tante aspettative positive su di lui. Stiamo lavorando per un paio di difensori centrali e un quinto di sinistra”.
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Se dovesse uscire un centrocampista, lo sostituirete? “Beh, bisogna capire come vanno le cose. Stiamo lavorando per fare le cose nel migliore dei modi. Se abbiamo un titolare, è giusto che ci sia un cambio di livello per stimolare tutti”.
Ilic-Zenit: qual è la situazione? “Parto da un dato di fatto: Ilic è un talento, è un grande giocatore. È un piacere vederlo giocare. C’è un interesse non soltanto dello Zenit, ha molti estimatori in giro per l’Europa. Se resta, sono molto contento”.
Quale può essere l’ambizione del Toro? Nel 2025 saranno vent’anni di presidenza...“L’ambizione non ci manca, a me non è mai mancata nella vita, anzi a volte ne ho avuta quasi troppa. Anche per il Toro non mi è mai mancata. Dal 2012 in avanti siamo sempre stati in Serie A e abbiamo ottenuto risultati importanti. Oggi sta ripartendo un ciclo, è arrivato un nuovo allenatore che stimo molto. Stiamo puntellando la rosa. È prematuro dire cosa vogliamo fare. Oggi stiamo agendo per fare le cose migliori nel minor tempo possibile. Vanoli amalgama il tutto, apportando cambiamenti. Ci vuole un po’ di tempo prima di capire cosa vogliamo fare. Non dobbiamo sbilanciarci, prima lavoriamo per raggiungere l’obiettivo. Nel 2013/2014 andammo in Europa, ma non dichiarammo mai che l’obiettivo era il settimo posto. Nelle ultime nove giornate facemmo un uno sprint clamoroso”.
È stato scelto Duvan Zapata come capitano: perché?“Zapata è un giocatore che stimo moltissimo. Ha fatto benissimo in Italia. Ha fatto un grande campionato nella passata stagione. Aiuta i compagni in campo e fuori, è un generoso. È molto rappresentativo, è iconico anche per fisicità. Abbiamo deciso che dovesse essere lui il nostro capitano proprio per queste innumerevoli ragioni”.
Un giorno il Toro potrà permettersi di non vendere più un Buongiorno? “C’è un antefatto su Buongiorno. Nel luglio 2023 ha rinnovato il contratto quando aveva ancora due anni di fronte a sé. Si poteva rischiare di arrivare a un anno dalla scadenza e questo avrebbe complicato le cose. Lui lo fece e io gli feci i complimenti perché non è da tutti. Alessandro mi disse che lo faceva volontieri perché è legato al Toro. Aggiunse che però se ci fosse stata l’opportunità, me lo sarei dovuto ricordare. Così ho fatto quest’estate. Si va a giocare un’opportunità per lottare al top del campionato. Oggi noi non possiamo competere a quel livello, ma sono pochissime che possono permetterselo. È stato giusto per Alessandro, che si è sempre comportato bene, ci sia questa chance. Sarebbe bello poter trattenere un top player in futuro, però il calcio è cambiato: anche l’Inter, squadra che ha vinto l’ultimo Scudetto, vende, vedi Hakimi e Lukaku. Il calcio è cambiato, le bandiere sono diventate molto meno rispetto al passato”.
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