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POSTPARTITA

Torino-Lecce 0-0, Vanoli in conferenza: “Serve equilibrio. C’è lavoro da fare”

Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 
Le parole del tecnico granata in conferenza al termine della gara

Al termine della sfida tra Torino Lecce, valevole per il quarto turno del campionato di Serie A, Paolo Vanoli, allenatore dei granata, si è concesso alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa post partita.

Magari in altri anni questa squadra avrebbe perso una gara del genere. Come stanno Coco e Vojvoda? "Sugli infortunati sapremo domani. Dopo la partita non sai mai se è un crampo o qualcosa di più. Sicuramente Vojvoda ha qualcosa di più. Questa squadra vuole, ci vuole provare. Bisogna avere equilibrio.  Non avevamo fatto niente di importante prima e non siamo andati male adesso. Abbiamo fatto un punto importante. Le prestazioni sono importanti, più che i risultati. La crescita passa attraverso le prestazioni. All'inizio abbiamo affrontato squadre che facevano gioco. Adesso dobbiamo imparare noi a comandarlo anche contro le dirette avversarie. Questo dobbiamo imparare a fare. Non abbiamo mai avuto equilibrio in campo e non mi è piaciuto. Non mi è piaciuta, soprattutto, la lentezza del primo tempo che ci ha portato a non cercare le punte negli spazi chiusi e ad essere efficaci".

Cosa è mancato davanti? "Questa squadra deve imparare ad attaccare l'ultimo terzo. Dobbiamo servire meglio le nostre punte. Dobbiamo essere più incisivi e fare meglio la fase difensiva. Abbiamo subito tante transizioni. Andiamo in tanti sulla linea della palla e non serve, questo non ci fa essere equilibrati. Siamo stati lenti nel trovare le punte. Siamo andati poco in profondità. Abbiamo fatto fatica".

Zapata e Adams erano fuori dal gioco..."Non li abbiamo serviti bene. Li dobbiamo servire bene. Lo facciamo a tratti e poco. A volte, hai il possesso ma non crei. Io preferisco avere il possesso ma creare di più. Il possesso serve per muovere gli avversari ed incidere. Oggi abbiamo mosso il pallone ma non abbiamo inciso. E' una fase di crescita".

Ti aspettavi un passo falso? "Sarei un presuntuoso se non mi aspettassi un momento dove andiamo verso il basso e facciamo prestazioni non buone. Nessun allenatore ha la bacchetta magica. In questo momento comunque i ragazzi hanno retto ed è una cosa positiva. Ci vogliono provare. Per quanto riguarda Pedersen: ho una rosa su cui lavorare e i ragazzi devono essere partecipi. Sosa veniva da tre partite in dieci giorni e da un periodo lungo in cui ha giocato pochissimo. Pedersen stava meglio e ha avuto quest'opportunità. Ha fatto bene in fase offensiva e meno in fase negativa. Deve migliorare anche lui, non è un giocatore che ha giocato a cinque. Sono tutti fattori di crescita".

Come considera il Lecce? "Mi aspettavo questa partita e la sua pericolosità. Oggi non abbiamo fatto bene con l'equilibrio. Noi dobbiamo essere umili e guardare partita per partita, guardare avanti. In una stagione ci deve essere equilibrio. Non ho mai esaltato questi giocatori quando venivamo prima di questa partita. Sapevamo che la partita di Venezia era una gara che ci diceva dove dovevamo crescere". 

Ci sono stati tanti errori? "Abbiamo sbagliato tanto tecnicamente e quindi abbiamo subito anche delle ripartenze. Un po' anche per la stanchezza dei nazionali. Un po' perché abbiamo trovato una squadra chiusa e compatta che dobbiamo sapere come affrontare".

Vanja migliore in campo è un campanello d'allarme? "No, ripeto: avevo già intravisto questo. Non c'è stato tempo per lavorare. Sono fattori che fanno parte di un processo. Sia che con il Venezia che con il Lecce abbiamo subito troppo questo. Devo capire come trovare l'equilibrio con le caratteristiche di questa squadra".

C'è una difficoltà nel cambiamento di interpretazione della fase difensiva? "Quando si entra in una squadra nuova c'è tanto lavoro cognitivo e di concentrazione. Quando si perde autostima, ci si rifugia in quello che riconosci. In alcune circostanze non pensiamo tutti alla stessa maniera. Bravi i miei ragazzi. Queste sono partite che ci devono insegnare e crescere se vogliamo avere una prospettiva importante".