Ha cambiato spesso uomini in difesa, ora ha un’idea precisa di quali sono le gerarchie? Pensi che debbano giocare sempre gli stessi uomini?
LE VOCI
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“Penso che si può variare anche in funzione degli avversari. Siamo una squadra che, inoltre, in prospettiva futura può giocare anche a quattro difensori. Possono variare anche i quinti perché hanno tutti caratteristiche diverse. Sicuramente un processo di costruzione non finisce dopo dieci partite. Quando si parla di fase difensiva, inoltre, penso a tutta la squadra. Contro il Como, i centrocampisti hanno lavorato male e anche gli attaccanti potevano lavorare meglio. Dobbiamo ancora trovare dei meccanismi”.
Come sta Adams? Nel post-Zapata non ha ancora fatto gol, che momento vive?
“Non ho mai visto uno scozzese soffrire la pressione e io lì ci sono stato. Sta facendo un grandissimo campionato e non dimentichiamoci che arriva da un calcio diverso. Il nostro campionato è molto tattico rispetto a quello che è la Premier League. Sono contento di lui e sono convinto che è un giocatore che sente la porta, i suoi gol li farà. L’importante è che oggi si metta lì ad aiutare la squadra”.
Adams patisce il compito di dover prendere l’attacco sulle spalle?
“Avevamo Zapata, un giocatore forte attorno al quale avevamo costruito la squadra. Se ad una squadra togli il miglior attaccante non è facile. Stiamo cercando degli assetti nuovi, è normale che un attaccante possa permettersi una o due giornate senza gol, ma le prestazioni ci sono, e ci sono alla grande”.
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