Moreno Longo ha perso per la seconda volta in carriera contro Simone Inzaghi, che ha gioito rabbiosamente sulle tribune del “Grande Torino” essendo squalificato. Il tecnico granata era già capitolato ai tempi del Frosinone contro il coetaneo, battuto ampiamente ai tempi della Primavera (due successi erano tra l’altro valsi due trofei per Longo, uno scudetto e una Supercoppa Italiana). Longo in una caldissima serata ha messo più di un grattacapo ad Inzaghi. Il gol su rigore di Belotti dopo appena 5 minuti ha incanalato la partita sui binari giusti per il Torino, che ha potuto difendere e ripartire. In realtà, ancora una volta le ripartenze sono state tutt’altro che brillanti e l'atteggiamento granata è apparso troppo rinunciatario. Ma il contenimento, nei limiti del possibile contro una squadra tecnica e qualitativamente superiore, c’è stato e il Torino non ha concesso troppo. Aver preso l’1 a 1 in avvio di ripresa ha indubbiamente modificato l’andamento del secondo tempo, anche se il Torino ha continuato a giocare come sull’1 a 0, essendo un ipotetico pari oltremodo positivo. Alla fine, una deviazione ha condannato il Toro di Longo ed è maturata così la seconda sconfitta di fila, dopo quella di Cagliari.
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Longo tradito dalle sostituzioni: Ansaldi male su Lukaku, Berenguer-Edera non incidono
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GIRANDOLA CAMBI - All’ingresso di Lukaku Longo ha immediatamente reagito, mettendo forze fresche sulla corsia di destra. Ansaldi ha preso il posto di De Silvestri, molto sollecitato in queste ultime due settimane. Ironia della sorte il gol dell’1 a 2 biancoceleste è nato proprio da un duello stravinto da Lukaku su Ansaldi, troppo leggero nell’opporre resistenza. Con Ansaldi ha fatto il proprio ingresso Berenguer, che ha provato a dare brio offensivo con qualche traversone ma francamente ha fatto troppo poco sia da esterno che da trequartista (va detto che non era al top per un leggero problema fisico). Lo stesso si può dire di Edera, entrato al 25° per Aina: l'attaccante cresciuto nel vivaio del Torino, giocando da attaccante destro, non ha assolutamente inciso. A 10 minuti dalla fine Longo ha tentato anche il tutto e per tutto, modificando il modulo per rimontare la rete di Parolo. Ansaldi è stato spostato a sinistra e Djidji è stato posizionato nell’inedito ruolo di terzino destro con Lyanco e Nkoulou centrali. Una difesa a quattro e un poker di giocatori offensivi Belotti e i freschi Berenguer, Edera e Millico. Un assetto super offensivo pensato da Longo che, però, non ha dato l’effetto sperato.
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SOSTITUZIONI DELUDENTI - In generale, si può dire che le cinque sostituzioni hanno reso meno di quanto Longo potesse attendersi ed Ansaldi in tal senso è stato quello che ha deluso di più. Il Torino di Longo ha cercato di sopperire ad una netta inferiorità qualitativa con la grinta, incarnata perfettamente da Belotti, che ha dovuto, però, predicare nel deserto per praticamente tutta la gara. Di più era lecito attendersi da Verdi, ancora una volta spaesato, nonostante la chance da titolare (era la prima, essendo il giocatore reduce da infortunio). Dall’altra parte del guado si trova una Lazio che è stata capace ancora una volta di venire a capo di una partita complicatissima. Tre punti d’oro per restare aggrappati alla Juventus. Inzaghi ha confermato di avere a disposizione un gruppo molto coeso, nel quale spiccano alcune vette, come Luis Alberto. Per il tecnico piacentino è arrivata la quarta vittoria in otto tentativi contro la Prima Squadra del Torino, la seconda sotto la Mole, dove dovrà tornare a vincere contro la Juventus il 20 luglio se vorrà avvicinare lo scudetto.
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