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FERRARA, ITALY - JULY 26: Moreno Longo manager of Torino FC looks on prior to the Serie A match between SPAL and Torino FC at Stadio Paolo Mazza on July 26, 2020 in Ferrara, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Non era facile e non era scontato: il Torino è matematicamente salvo con due giornate d'anticipo. Si conclude di fatto una stagione per lunghi tratti disastrosa, una di quelle che non si vedeva da queste parti dal 2012/2013; quando le ambizioni e le potenzialità della squadra erano però oggettivamente inferiori a quelle attuali. Nelle prossime settimane ci sarà (poco) tempo per le analisi da parte della società, cui spetterà il compito di capire - dopo gli addii di Mazzarri e Bava - cosa ci sia stato alla radice del fallimento del progetto di quest'anno.
PRESENTE - Intanto però c'è anche da dare i giusti meriti a chi il 3 febbraio scorso accettò la missione, senza la minima garanzia per il futuro, di prendere il timone di una nave che stava colando a picco. È vero, probabilmente non è stata l'esperienza che Longo sognava sin dal 2009; quando si sedette per la prima volta sulla panchina degli Allievi Nazionali del Torino. Allo stesso tempo però, va dato atto al mister e al suo staff di aver centrato un obiettivo tutt'altro che scontato; riuscendo a trascinare alla salvezza una squadra in profondissima crisi e con enormi lacune tecniche e caratteriali. Una squadra la cui dimensione era stata sopravvalutata, dopo i 63 punti dello scorso anno, e che ha dovuto cambiare obiettivo al ribasso in corsa. Ci è riuscita grazie al lavoro positivo di Longo evitando di trasformare una pessima stagione in un disastro sportivo. "Per chi non è abituato a questo tipo di classifica - ha detto Longo nel post partita -, capire che deve lavorare per la salvezza e non per gli obiettivi prefissati, credo che sia una delle cose più difficili da fare per un allenatore. Non era scontato salvarsi e ci sono tanti esempi che lo dimostrano, l'ultimo dei quali in Spagna con Espanyol, che dopo aver fatto i preliminari di Europa League è retrocesso".
FUTURO - Il futuro intanto resta un'incognita, con il Torino che dopo l'arrivo di Vagnati sembra avere in mente un progetto tecnico completamente nuovo per la prossima stagione. Ma mentre il toto allenatori impazza sotto la Mole già da qualche settimana, Longo - comprensibilmente - si aspetta rispetto per quanto fatto dal suo arrivo sulla panchina granata. Un aspetto che lo stesso tecnico ha tenuto a sottolineare nel post partita ai microfoni di Sky: "Mi aspetto innanzitutto di poter avere un confronto - ha detto Longo -, poi la società deciderà. Ma dovrò decidere anche io, perché anche Longo deve poter mettere sul tavolo le sue idee, visto che ormai conosco il gruppo. Io mi aspetto questo, poi se la società farà altro va bene". Ciò che è certo è che, a prescindere dalle scelte societarie, Longo potrà camminare a testa alta. Dopo lo Scudetto Primavera del 2015, infatti, anche quest'anno il mister è riuscito a centrare l'obiettivo e a mantenere immacolata la sua "fedina granata": centrando una salvezza che, viste le premesse, era tutt'altro che scontata.
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