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I dilettanti, il Torino, i prestiti, la Primavera granata (con anche Buongiorno in campo) e poi l'addio con i viaggi a Palermo, Pisa, Amsterdam e infine Udine. Alla fine Lorenzo Lucca è riuscito a trovare la Serie A appena assaporata con il Toro, tanto sognata e poi mai concretizzata fino a questa stagione. Il suo è stato un cammino da montagne russe, ma ora è esattamente dove vorrebbe stare. Tutto è partito proprio dal Toro, il club che l'aveva preso dall'Atletico Torino e portato nel proprio settore giovanile. Il giovane Lucca aveva già doti fisiche importanti e così Massimo Bava non se lo fece sfuggire. Da lì i prestiti a Vicenza e a Brescia per trovare continuità. Con le rondinelle nel Primavera 2 raggiunse anche la doppia cifra e questo convinse il Toro a puntarci per la stagione seguente.
Tornato alla base fu addirittura chiamato da Mazzarri per il ritiro estivo e poi aggregato alla Primavera di Marco Sesia. L'esperienza non andò come sperato per tutte le parti. Forse da un lato il ragazzo si aspettava una maggiore considerazione in prima squadra, mentre dall'altra era attesa più fame. In Primavera 1, nonostante qualche buona prestazione, Lucca non incise e a tratti sembrava anche svogliato. Qualcosa, insomma, non girava. E così entrambi le parti optarono per la separazione. Lorenzo decide di ripartire dal Palermo in Serie D per iniziare a giocare con i grandi e il Toro lo lascia andare, soprattutto visto anche lo scarso rendimento con la squadra. Tutti contenti, o forse quasi tutti. Già perché alla fine Lucca sboccia. A Palermo tra Serie D e Serie C inizia a segnare con continuità (con tanto di super gol su punizione da lontanissimo).
Dopo l'esperienza in Sicilia, Lucca riprende la valigia in mano e vola in Toscana, direzione Pisa. In neroazzurro inizia alla grande in Serie B: segna tanto e spesso, conquistando anche la maglia dell'Under 21 italiana. Tutto sembra andare per il meglio per Lorenzo, per il quale iniziano a muoversi anche grandissimi club. Tutti parlano di lui. Alla fine, pur inceppandosi a livello di realizzazioni, si muove l'Ajax che lo porta in Eredivisie. I lancieri sono campioni uscenti in Olanda, ma è anche la prima Ajax post Ten Hag. Lucca trova pochissimo spazio ad Amsterdam, pur segnando due reti proprio nel periodo natalizio (uno nel De Topper contro il PSV e uno contro il Vitesse che regalò il pari ai lancieri). Le difficoltà della squadra della capitale lo portano a vedere sempre meno il campo e a fine stagione non viene riscattato. Così la sua strada l'ha portato a Udine. Sabato potrà chiudere un cerchio: dall'altra parte ci sarà il Toro. A marcarlo sarà proprio quel Buongiorno con cui giocava in Primavera nella stagione 2019/20.
Tra Toro e Udinese però non finiscono con Lucca gli ex. Difficilmente si vedrà in campo, perché è il vice di Silvestri, ma tra i giocatori all'Olimpico ci sarà anche Daniele Padelli, che con il Toro ha vissuto da protagonista una delle annate più importanti degli ultimi vent'anni: quella dell'Europa, dell'impresa del San Mamés e del derby vinto contro la Juventus. A proposito di panchina, l'allenatore dei friulani è Gabriele Cioffi, che in granata ha vissuto una sola annata, ma aveva lasciato un buon ricordo. Mentre i ricordi sono diversi con Federico Balzaretti, che ora è il direttore sportivo dell'Udinese. La spaccatura con il tifo granata si creò nell'estate del 2005, quando - dopo il fallimento della società - andò alla Juventus. Lato Torino sono due gli ex e uno è particolarmente importante: Duvàn Zapata. Il colombiano è sbocciato in Serie A proprio a Udine. L'altro ex è BrandonSoppy, che i bianconeri avevano portato in Italia dal Rennes nel 2021 e ora - con l'assenza di Bellanova - avrà la possibilità di giocare dal primo minuto.
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