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dal nostro inviato a Folgaria
Edoardo Blandino
Tocca al terzo acquisto della stagione incontrare i media: Simone Loria. Il difensore ex Roma torna a Torino, nella sua...
dal nostro inviato a FolgariaEdoardo Blandino
"Tocca al terzo acquisto della stagione incontrare i media: Simone Loria. Il difensore ex Roma torna a Torino, nella sua città natale. In Piemonte è nato e cresciuto ed ha iniziato a prendere a calci il pallone, anche se nelle giovanili indossava la maglia sbagliata… Adesso, a quei colori, non sembra essere più legato. Soprattutto perché la sua carriera se la è costruita lontano dalla Juventus, senza che nessuno gli regalasse mai niente. Però, senza dubbio, «è bello tornare a casa, anche se questo non è stato un fattore determinante nella mia scelta». A Roma è stato un anno difficile: ha sprecato la grande chance della carriera, giocando male diverse partite. Ma il vero Loria è un altro, è uno che ha accettato la B perché «ho voglia di fare bene e riconquistare la A. Credo in questo progetto e in una risalita immediata del Toro. Avrei potuto rimanere nella massima categoria in qualche altra squadra, ma a me piacciono le sfide». Oltre a quanto detto, ci sono altri fattori che hanno influito nella scelta? «Ritrovo un allenatore con cui sono stato bene. Colantuono mi ha chiesto di affrontare questa avventura con lui e la proposta mi ha stimolato». Decisamente un messaggio positivo, proprio come dovrebbe essere la mentalità di un giocatore del Toro. Ma le analogie tra Loria ed il granata non terminano qui: «Questi colori mi hanno sempre affascinato per diversi motivi. Innanzitutto il pubblico è incredibile, poi la storia del Toro assomiglia un po’ alla mia: è una società che ha sempre dovuto lottare per raggiungere degli obiettivi, proprio come me». Loria non è interessato a ciò che è successo l’anno scorso («non c’ero, non sono la persona giusta per commentare certe situazioni»), però è concentrato sul presente e sulla sua voglia di riscatto dopo un anno opaco nella capitale: «Ho voglia di fare bene, di giocare e di vincere. Ho voglia di far vedere che non è possibile che per un anno andato male io non sia più capace di giocare a calcio». In carriera ha sempre fatto tante reti, però non se la sente di fare promesse ai suoi nuovi tifosi: «Il mio compito non è quello di segnare. Se poi ci riesco bene, però non assicuro niente. Posso solo dire che mi impegnerò al massimo e farò vedere quello che valgo». Il neoacquisto ha giocato la B e l’ha vinta, ha militato in squadre di A e si è salvato. Sorge allora spontaneo chiedere: è più facile centrare la promozione o la salvezza? «Nessuna delle due cose è facile. Non è facile vincere una Serie A neppure per le squadre più attrezzate e vale lo stesso anche in B. Di certo tutto diventa più facile se tu ci metti tanta voglia e tanta umiltà».
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