L'indomani della conferenza stampa di presentazione di Matteo Lovato e Adam Masina, ci lascia tanti spunti di riflessione, uno su tutti tracciato anche dallo stesso direttore dell'area tecnica Vagnati che, in occasione dell'intervista pre Torino-Salernitana, aveva lasciato intendere che durante la finestra di mercato è stata fatta una sorta di pulizia dello spogliatoio indirizzata a voler mantenere a Torino solo giocatori che avessero davvero "voglia di venire al Filadelfia ogni mattina, cercando di migliorarsi". Fuori dunque giocatori che non erano più contenti e dentro gente motivata. Questo è infatti ciò che traspare dalle parole di presentazione di Lovato e Masina: umiltà, determinazione e voglia di lasciare il segno per riuscire a convincere il Toro a riscattarli.
IL TEMA
Lovato e Masina, Vagnati traccia la linea: uomini prima dei giocatori
Lovato e Masina, portano motivazione e serenità all'interno dello spogliatoio
—"Più va avanti il tempo e più sono convinto che viene prima l'uomo del calciatore. Per un dirigente la persona viene prima di tutto". Questa un breve ma quanto mai emblematica frase di Vagnati estratta dal suo intervento durante la presentazione di Masina in cui il direttore ha avuto parole al miele per il marocchino. (LEGGI QUI L'ARTICOLO COMPLETO). Poche ma semplici parole quelle del dirigente del Torino che dimostrano la linea perseguita dalla società e dal tecnico Juric durante questa sessione di calciomercato: uomini prima dei calciatori. Per questo sono arrivati soltanto giocatori motivati e che hanno voglia di rimettersi in gioco.
Adam Masina, il jolly a disposizione di Juric
—"Non è stato facile capire fin da subito cosa chiede il mister. È come se fossi a scuola, sto ancora cercando di capire quali sono i meccanismi. Adesso provo a capire cosa mi viene richiesto per portare alla squadra esperienza ed energia, sono qui per dare una mano e farò di tutto per rendermi utile". Una dichiarazione d'intenti quella di Masina, che in queste parole dimostra una volta in più quanto sia pronto a mettersi a disposizione, e come se non bastasse aggiunge: "Il mister mi ha detto che cercava un jolly. "Posso fare il terzo o il quarto (ovvero l'esterno a tutta fascia, ndr). I quarti attuali sono giocatori di qualità, sono disponibile, lo posso fare".
Matteo Lovato, il fattore Juric per rinforzare il muro granata
—Se Masina, dall'alto dei suoi 30 anni, porta esperienza e disponibilità al servizio della squadra, Lovato invece porta consapevolezza visto il suo passato insieme a Juric e voglia di rivalsa dopo gli ultimi anni opachi: "Sono abituato al mister, lo conosco bene e lui conosce me. Secondo me sono arrivato a Bergamo che ero un po’ troppo acerbo. Non ero ancora pronto ad affrontare determinate cose da un punto di vista mentale. Ma da quello ho imparato come non comportarmi. Sono quindi cresciuto", ha dichiarato durante la sua presentazione Lovato.
Idee chiare e sicurezza, Lovato ha le spalle abbastanza larghe per conquistarsi il riscatto del Toro: "Io ho sempre lottato per la maglia che indossavo. È un onore essere qui. Fino all’ultimo giorno darò il 100%. Spero, come ha detto il direttore, che ci possano essere tanti anni qui a Torino". Parole quelle del nuovo numero 6 granata, arrivato dopo la cessione di Zima ed anche per sostituire Buongiorno, andando a coprire un buco lasciato scoperto nella retroguardia: "Sono pronto perché fisicamente sto bene. Non voglio dare contro al mister quindi se ha detto che vado bene al centro va bene anche per me", ha aggiunto sorridendo Lovato, mettendosi al servizio della squadra e di Juric.
Dubbi e critiche? Lovato e Masina lasciano la parola al campo
—“Dovevamo fare un mercato di prestiti o parametri zero, cercando di stare attenti a livello economico. Volevamo giocatori che ci possano dare una mano ma non è facile trovarli a zero. Significa che qualche problemino ce l’hai. Abbiamo fatto il meglio possibile di quello che si poteva fare”. Così mister Juric ha commentato il mercato invernale del Torino: Lovato e Masina probabilmente non sono nomi di primissima fascia, ma hanno sin da subito calarsi al meglio nell'ambiente granata. L'esordio con la maglia del Torino, però è stato positivo per entrambi, soprattutto per Masina che, entrato a freddo, ci ha messo solo una manciata di minuti a scrollarsi di dosso la ruggine, interpretando al meglio la partita con determinazione, umiltà e esperienza. Lo stesso vale per Lovato, subentrato negli ultimi scampoli di partita, quelli più delicati in cui il pallone pesa di più, soprattutto con il risultato in bilico sullo 0-0. L'ex difensore della Salernitana si è fin da subito dimostrato una pedina di sicuro affidamento per applicazione e concentrazione a protezione della porta di Milinkovic-Savic. Con umiltà e ambizione, Lovato e Masina si candidano ad un ruolo da protagonisti mettendosi a disposizione di squadra e tecnico, la palla ora passa al campo.
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