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Lucida libidine

di Stefano Brugnoli Nei primi minuti quando i padroni di casa correvano e pressavano come indemoniati, vedevo il Torino soffrire ma giocare sempre il pallone con lucidità e personalità; a tal p
Redazione Toro News

Nei primi minuti quando i padroni di casa correvano e pressavano come indemoniati, vedevo il Torino soffrire ma giocare sempre il pallone con lucidità e personalità; a tal punto che mi dicevo se riusciamo a chiudere il primo tempo sul pareggio, nella ripresa vinciamo.  Cosa mi dava questa certezza, innanzitutto il saper sempre cosa fare in qualsiasi occasione, i tanti palloni passati a Coppola fanno parte del modo di giocare di Ventura e a parte un paio sono sempre stati giocati tatticamente e tecnicamente bene, mentre quando la Samp passava palla indietro il portiere aveva come unica opzione di gioco il rilancio lungo. Poi l’aspetto fisico perché la Samp non poteva tenere quel ritmo per novanta minuti, mentre il Toro ha sempre giocato sul suo ritmo e così ha fatto anche nella ripresa quando i padroni di casa sono calati e i granata grazie anche ad Ebagua sono cresciuti e hanno dominato tatticamente l’incontro.Certo che il gol preso era una possibile conseguenza della maggiore pressione ligure anche se è arrivato sugli sviluppi di un calcio piazzato ma il Toro lì non si è perso d’animo Iori è corso a prendere la palla e a portarla subito a centrocampo e nessuno si è perso dietro a inutili isterismi; questa è mentalità. Al di là comunque della velocità di esecuzione la Samp non ha messo in difficoltà i granata con giocate o atteggiamenti tattici particolari. L’animo del Toro è uscito perché si vede che il gruppo è compatto e rema tutto dalla stessa parte, i sorrisi più larghi di quelli rimasti in panchina rispetto a chi ha giocato la dicono lunga sull’armonia che regna nel gruppo, armonia che i risultati aiutano a mantenere e consolidare. Il gol del pareggio è stato lo spartiacque della partita, la Samp lo ha pagato molto dal punto di vista psicologico perché lo ha preso appena aveva calato un po’ il ritmo, mentre ha dato una grossa iniezione di fiducia ai granata. I ciclisti sapevano che avevano speso ben più della loro metà di energia e il ritrovarsi sul pari li ha minati nella possibilità di recuperare la partita, mentre i granata si sono visti davanti una occasione da sfruttare lucidamente e cinicamente.Nella ripresa il Torino è stato superiore in corsa, tattica, personalità e tecnica, i granata sono stati superiori in tutto. Con pazienza hanno aspettato il momento giusto per colpire e il gol è stato un capolavoro con Iori che non butta via la palla in area di rigore e gioca su Parisi che con un lancio preciso serve Antenucci che aveva dato ampiezza sulla fascia, il bomber molisano punta e salta il suo diretto avversario sbilanciando la retroguardia doriana che lascia liberi sia Bianchi che Surraco, il capitano poi segna dimostrando anche lui una lucidità e una freddezza che prima non sempre aveva in queste situazioni, coronando una partita molto intelligente per movimenti tattici e giocata anche bene tecnicamente.Fare gli elogi a tutti in questo momento non serve, ora bisogna rimanere umili ma consapevoli della propria forza ed evitare voli pindarici in quanto è passato solo un sesto del campionato.Il cammino è ancora lungo, ma la strada intrapresa è quella giusta e si inizia a godere di questa idea di calcio di mister Libidine che in tanti avevano già battezzato come perdente nel mese di agosto.