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Si dice che la calma è la virtù dei forti, ma nel calcio è una parola quasi bandita, tutto e subito, se non centri l'obiettivo prima del tempo sei fallito. Questa la filosofia spiccia del mondo pallonaro, almeno quanto...
Si dice che la calma è la virtù dei forti, ma nel calcio è una parola quasi bandita, tutto e subito, se non centri l'obiettivo prima del tempo sei fallito. Questa la filosofia spiccia del mondo pallonaro, almeno quanto richiesto dai tifosi e dai media. Il Toro ha fatto passi da giganti rispetto a com'era messo un anno e mezzo fa e questo dovrebbe far riflettere, il Toro necessita di qualche anno di assestamento. Al di là di alcune frasi fatte, per costruire una buona squadra ci vogliono anche degli errori, fanno crescere, purché vengano riconosciuti e si prendano i giusti provvedimenti. Nella sua finta tranquillità Zaccheroni è anche testardo nelle idee, convinto di avere ragione alla lunga, ma ha avuto anche l'umiltà e la sapienza, data da una buona esperienza, di tornare indietro sui suoi passi e riproporre una squadra più equilibrata, con meno star e gente più tosta in fase agonistica. Le finezze in questa fase non servono a nulla, occorre invece essere determinati e duri al punto giusto per fare risultato e migliorare la classifica, solo dopo aver ottenuto una certa tranquillità si può pensare ad una cornice più estetica. Si è capito che Balestri e Ardito danno più consistenza alla manovra, che devono giocare per trovare il ritmo, che al pubblico granata piace gente così, nella quale specchiarsi per ricordare momenti di massima esaltazione collettiva.
"Non credo che Zac abbia preso certe scelte perché la formazione gliel'ha suggerita l'esperto di turno esaltato dalla curva, ma che si sia reso conto da sé che bisognava dare una svolta cambiando volto ad una squadra senza carattere, troppo timorosa di sbagliare. Se Zac avesse voluto dare un contentino alla piazza per tenerla buona una settimana non avrebbe le idee chiare, invece poco per volta sta iniziando a conoscere la squadra e da qui in avanti può anche avere maggiori certezze sulle scelte da effettuare. Una squadra vincente non si costruisce con la fretta, ma con la calma, cercando di capire dove sarà utile intervenire fino a trovare la giusta quadratura. E' ancora presto per dire se sarà Zac l'allenatore giusto a portare nell'Olimpo il Toro, ma intanto lasciamolo lavorare con il giusto tempo a disposizione, le squadre partite a mille stanno iniziando a vacillare, come il Catania, il Messina e il Siena, c'è chi fa i punti all'inizio e chi alla fine, basta solo non perdere terreno con distrazioni pericolose.
"Zac quando vinse lo scudetto con il Milan non aveva ancora Shevchenko, ma Boban a mezzo servizio, per via di alcuni infortuni e Leonardo già alle prese con i suoi problemi muscolari, pur essendo stato determinante nella stagione. Zaccheroni vinse uno scudetto certamente fortunato (e nel calcio la fortuna aiuta molto) con i Guglielminpietro, Ayala, Helveg, L. Sala e N'Gotty, più Bierhoff, gente tosta ma non fenomenale come ha potuto avere in seguito Ancelotti. Non dimentichiamo che Zac è stato fermo oltre due anni e per come galoppa il calcio è un tempo altissimo, per cui anche il mister doveva ritrovare il ritmo della panchina. Ora bisogna remare tutti assieme, lasciando lavorare in pace chi ha le credenziali per guardare con ottimismo al futuro.
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