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L’umiltà ed il lavoro pagano

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

 

«A inizio anno non sapevo quale sarebbe stato il mio futuro, perché a centrocampo eravamo in nove. Poi ho parlato con il mister, mi ha detto che voleva che...

di Edoardo Blandino

"«A inizio anno non sapevo quale sarebbe stato il mio futuro, perché a centrocampo eravamo in nove. Poi ho parlato con il mister, mi ha detto che voleva che restassi, e sono stato contento di poter rimanere». Ecco le parole di Davide Bottone al termine di Torino-Reggina, una delle partite migliori disputate dal rosso centrocampista con la maglia granata addosso. Poche parole che riassumono alla perfezione lo stato d’animo del ragazzo prima dell’inizio della stagione. A 23 anni un giovane ha voglia e bisogno di giocare, vuole mettersi alla prova e confermare quanto di buono fatto la stagione precedente. Erano dunque leciti i dubbi di Davide. Dubbi che si sono dissipati sempre più con il passare del tempo. Già Foschi, nella conferenza stampa di inizio anno a Folgaria, aveva annunciato che il ragazzo sarebbe rimasto in granata in modo da poterlo valutare con calma. Poi si è visto anche nella preparazione estiva Colantuono che alternava bastone e carota per cercare di fargli capire che cosa volesse esattamente da lui.

"Contro la Reggina Colantuono gli ha dato fiducia e lo ha mandato in campo dall’inizio in una gara delicata, preferendolo a compagni più esperti. Una dimostrazione di stima niente male per uno che a inizio anno era incerto sul proprio futuro. Bottone ha capito la chance che gli è stata data e non l’ha sprecata. È sceso in campo con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto e che mostra ogni volta che arriva al campo di allenamento, al contrario di altri quasi coetanei che «pensano solo alle auto sportive» (Mourinho docet). Il lavoro e l’impegno profuso lo stanno piano piano ripagando. Questa è la strada giusta. Continua così Davide!