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""Se oggi sono al Torino, lo devo a Mihajlovic". Queste le parole di Maksimovic a La Gazzetta dello Sport, proprio alla vigilia della sfida contro i rossoneri: "Mi ha voluto in Nazonale quando avevo 20 anni, facendomi marcare Ibra. Fu lui a consigliarmi l'italia e a suggerirmi di venire alla corte di Ventura, uno tecnico che conosceva e che ama i giovani, li fa crescere. In questi giorni non l'ho chiamato, ci siamo sentiti quando ero fermo per l'infortunio. Domani lo saluterò, ma basta così: durante i 90 minuti non conosco neanche mio padre".
"Cosa hanno in comune i due tecnici? "Molti aspetti del carattere. Inoltre, entrambi stanno rifacendo salire i loro club dove la storia impone loro di stare. Ventura, al di là delle critiche, è l'uomo giusto. Bisogna essere realisti: non si può sempre stare sopra Milan e Inter, anche perché giocatori che si mettono in mostra salgono a un livello più alto".
"Maksimovic ha proseguito sulla situazione del Torino e sul suo futuro: "Mi piace che qui siamo in undici che lavorano sullo stesso obiettivo, se non hai Messi devi comportarti così, nessun protagonismo. Io ho rinnovato fino al 2020 perché credo in questo progetto, e ho tutta l'intenzione di fare bene qui: inutile andare in una grande squadra e poi fare panchina. Se poi arriverà davvero la grande offerta, allora ci siederemo con il club e ne discuteremo"
"Infine, Maskimovic ha concluso: "I miei modelli? Penso di avere qualcosa di Nesta, poi stimo Gerrard: mi piace giocare anche davanti alla difesa".
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