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Manca cinismo, troppe gare in bilico

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

Partendo dal presupposto che questa squadra sia stata costruita almeno per raggiungere i playoff e giocarsi la promozione nella post-season,...

"di Edoardo Blandino

"Partendo dal presupposto che questa squadra sia stata costruita almeno per raggiungere i playoff e giocarsi la promozione nella post-season, è inevitabile andare a sottolineare i problemi che il Torino sta riscontrando in questo avvio di campionato. Riguardando il calendario dei granata e le gare disputate, si notano subito le 6 sconfitte a fronte delle 5 vittorie e di 1 solo pareggio. Subito dopo si osserva quella sfilza infinita di 2-1, che ha contraddistinto il finale di 9 gare su 12. In 5 match la squadra di Lerda è uscita sconfitta con quel risultato, in 4 occasioni ha invece esultato al fischio finale. Se estendiamo il confronto alle gare in equilibrio fino alla fine, notiamo come 11 volte su 12 il match sia stato in bilico fino alla fine. Dall’inizio del campionato, infatti, solo nella trasferta di Pescara la gara è terminata con almeno due gol di scarto. In tutti gli altri confronti, un segnatura prima del fischio finale avrebbe radicalmente cambiato l’esito della gara. Questo significa che tutte e 5 le vittorie granata sono arrivare per il rotto della cuffia, con il minimo scarto possibile.

"E questa è forse una delle pecche maggiori del Torino. Una squadra con ambizioni da Serie A non si può e non si deve permettere il continuo rischio di pareggiare delle gare dove per lunghi tratti ha mostrato la propria superiorità. I granata non hanno sempre brillato in questo torneo, però è capitato più di una volta che Bianchi e compagni fossero in pieno controllo della gara, senza riuscire mai a piazzare la zampata vincente. La squadra di Lerda fatica ad andare in rete, nonostante le numerose palle gol create. Certo, i giocatori non sempre sono stati perfetti in campo, eppure in ogni gara hanno creato qualche occasione. Tuttavia non si riesce a buttare la sfera alle spalle del portiere con facilità. Nonostante in attacco ci siano uomini del calibro di Bianchi, Sgrigna e Iunco, si fatica a realizzare tutto ciò che si crea. Manca cinismo sottoporta e di questo ne è consapevole anche Lerda. Se il Toro vuole sperare di tornare in lotta per la promozione dovrà riuscire ad essere più concreto, anche perché non si potrà sempre contare su numerose occasioni per fare gol.

"Le grandi squadre si contraddistinguono anche per l’abilità di segnare e vincere dopo intere gare all’insegna della sofferenza e della difesa. Il Toro del Colantuono-bis, durante la cavalcata verso i play-off, aveva acquisito questa capacità. La vittoria all’ultimo secondo contro la Triestina grazie ad un colpo di testa da calcio d’angolo di Loria o il successo casalingo contro il Vicenza con Pià che approfitta di un retropassaggio errato, oppure i 3 punti strappati in rimonta a Reggio Calabria dopo incredibili sofferenze, ne sono la prova lampante. Quel Torino potrebbe insegnare qualcosa alla squadra di oggi.

"(Foto: M. Dreosti)