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di Alessandro Salvatico
Si apre una nuova settimana per il Toro, si apre senza novità (come accade da quattro lunedì, cessione di Rosina esclusa) e, conseguentemente, con sempre maggiore...
di Alessandro Salvatico
"Si apre una nuova settimana per il Toro, si apre senza novità (come accade da quattro lunedì, cessione di Rosina esclusa) e, conseguentemente, con sempre maggiore perplessità da parte di una tifoseria che discute ma che, soprattutto, non acquista le tessere per ammirare i proprii beniamini nella prossima stagione. La vendita degli abbonamenti, infatti, langue, nonostante gli ottimistici (ma privi di numeri) messaggi presidenziali, e la stagione è alle porte: tra sei giorni si aprirà con la Coppa Italia, e ad aggiungere un significativo tocco di incertezza c’è la mancata conferma dell’ora in cui si terrà la partita (Ivrea, ma non ci sono le risposte ufficiali). Dettagli, anche se, in questi giorni di nulla, tutto sembra ingigantirsi
"Domani, la squadra si presenta, comunque, al proprio pubblico. Alle ore 15 si apriranno i cancelli della Sisport, ed è la prima volta da quando Novellino li chiuse; non c’è una curiosità enorme intorno agli uomini di Colantuono, perché la gente li conosce praticamente tutti (tranne tre); ce n’è per l’accoglienza che riceveranno, singolarmente.Anche in conseguenza alle polemiche infrasettimanali, dalla lettera del CCTC alla picca risposta del diretto interessato, fino al dibattito che ne è seguito, sarà opportuno si realizzi (e ci sarà) un incontro tra Cairo e alcuni rappresentanti della tifoseria: incontro che dovrebbe tenersi intorno alle ore 17.
"Non c’è nulla di meglio di un chiarimento, dunque ben venga questo confronto aperto; e venga, bene o male che sia, quello tra lo stesso presidente e gli uomini che lautamente stipendia. O almeno alcuni di essi, quelli scontenti, sempre ammesso che non siano tutti, ma senz’altro con quelli che hanno dichiarato a chiare lettere, e all’esterno, il loro scontento. Cairo non ha bisogno di suggerimenti circa il comportamento da tenere verso alcuni degli autori della retrocessione, che dopo aver fatto perdere un patrimonio alla società ora battono cassa o attuano comportamenti mirati a farsi cedere ad altri.
"Ci permettiamo però di tornare a sussurrare al presidente che in società manca qualcosa. Un anno fa, mesi di ripetuti inviti da parte nostra portarono il numero uno del Toro a dire “Sì, avete ragione, ci vuole un dirigente esperto”, e a stringere l’accordo al più bravo sulla piazza (chiedevamo fosse anche un cuore granata, ma tant’è); ora, riproponiamo alla sua attenzione l’assenza del team manager, figura necessaria in qualsiasi ambito sportivo. Il giocatore stufo, scontento, arrabbiato (succede anche ai milionari) non può andare ad urlare con l’allenatore, né con Foschi; ci vuole una figura che rappresenti la società, che sappia ascoltare, accogliere, mediare. E farsi sentire a sua volta. E che sappia cos’è il Toro. Ci vuole.
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