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toro
di Edoardo Blandino
È vero che in una squadra come il Toro non debbano esistere titolari e riserve. Ma è altrettanto vero che alcuni giocatori possono essere più...
di Edoardo Blandino
"È vero che in una squadra come il Toro non debbano esistere titolari e riserve. Ma è altrettanto vero che alcuni giocatori possono essere più utili di altri. Questo non significa che qualcuno sia necessariamente più forte di un compagno. Significa semplicemente che in una determinata partita le caratteristiche tecnico-fisiche di un determinato giocatore siano più idonee al match. Tuttavia, un giocatore, non può contare solamente sulla propria corsa e/o sulla capacità di giocare con il pallone. Per rendere al massimo, un calciatore, deve essere supportato anche da una buona condizione psicologica. Senza la voglia di buttarsi su ogni pallone, senza la brama di uscire vincitore da una battaglia, difficilmente si potrà rendere al top. Ed in fondo sono questi i giocatori che piacciono al grande pubblico. Anzi, spesso sono proprio i tifosi a fischiare gli uomini di maggior talento che non ci mettono impegno in campo. Ed in questi anni se ne sono visti diversi al Toro.
"Fortunatamente non è questo il caso di Pestrin. In campo, Manolo, ci mette l’anima. Ma non è solo un giocatore di grande quantità. Oltre a corsa e grinta degne del miglior Gattuso, unisce anche quel pizzico di qualità che lo rende un idolo per la tifoseria. Non gli si può chiedere di fare il regista, ma è difficile vedergli sbagliare un passaggio anche quando prova un lancio. Senza contare, poi, che la sua presenza in mezzo al campo si fa sempre sentire. Non è un caso che sia stato amato dal pubblico di tutte le squadre in cui ha giocato. A Cesena si ricordano ancora di lui perché «gioca come Zidane, picchia come Bruce Lee. Il suo nome è: Manolo Pestrin».
"Sarà stato un caso, ma da quando è entrato in pianta stabile al Toro, i granata hanno inanellato la serie positiva più lunga della stagione: Grosseto, Empoli, Brescia e Albinoleffe. Sarà stato di nuovo un caso, ma contro la “sua” Salernitana era assente ed i granata hanno perso. È difficile che un giocatore, da solo, cambi il volto della squadra e bisogna ricordare che contro i campani non era solo Pestrin che mancava. Però si tratta di una curiosa coincidenza. Fortunatamente la squalifica era solo di un turno e contro il Padova potrà riprendersi il posto in campo che gli spetta.
"(Foto: M. Dreosti)
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