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E' difficile parlare del Mantova senza ricorrere ai superlativi, perché in queste prime undici giornate la squadra di Mimmo Di Carlo è sembrata qualcosa di molto simile ad una macchina pressochè perfetta, con tutti i meccanismi...
E' difficile parlare del Mantova senza ricorrere ai superlativi, perché in queste prime undici giornate la squadra di Mimmo Di Carlo è sembrata qualcosa di molto simile ad una macchina pressochè perfetta, con tutti i meccanismi funzionanti a meraviglia ed oliati a dovere. L'entusiasmo è crescente: d'altronde otto vittorie e tre pari non si spiegano solo con l'abbrivio della neopromossa o con il fatto di non avere cambiato quasi nulla rispetto alla scorsa stagione. I lombardi, che Di Carlo schiera col più classico dei 4-4-2, sono una squadra senza stelle ed anzi ricca di "anziani" mestieranti, molti dei quali dal comprovato DNA granata. Sono infatti ben sette i giocatori cresciuti nel Toro o che hanno comunque indossato la nostra maglia: i difensori Mezzanotti e Lanzara, i centrocampisti Sommese, Grauso e Brambilla e gli attaccanti Poggi e Graziani, quest'ultimo figlio del grande Ciccio. E granata più che mai è anche il nome dello stadio, intitolato alla "riserva di lusso" del Grande Torino, Danilo Martelli. In porta c'è Mirko Bellodi, ottava stagione in biancorosso, una vita trascorsa a guadagnarsi la pagnotta sui campi di Serie C. La linea difensiva a quattro è a dir poco esperta, essendo formata dall'ex sampdoriano Sacchetti, in alternativa troviamo Mezzanotti a destra e Lanzara a sinistra (tutti giocatori abbondantemente sopra i 30 anni), mentre l'inamovibile coppia centrale è formata dai lungagnoni Cioffi e Notari, quasi quattro metri in due e nemmeno un briciolo di esperienza in Serie B prima di quest'anno. Impensabile dunque buttare palloni alti in area, vista anche l'assenza di Stellone, ma attenzione anche ai loro inserimenti offensivi su calcio piazzato. Amarcord granata anche a centrocampo: a destra solitamente gioca Vincenzo Sommese, che però dovrà scontare un turno di squalifica e verrà probabilmente sostituito da Tarana, giocatore in grado di giostrare indifferentemente su entrambe le fasce e risultato spesso decisivo entrando a partita in corso.Fosforo e sostanza a volontà nella coppia centrale, formata dagli ex Brambilla e Grauso, mentre sulla fascia sinistra occhio al bravissimo Caridi, giocatore di grande fantasia ed in grado di fare la differenza, come ben ricorda il Catania, devastato dalle sue scorribande due settimane orsono. Per quanto riguarda la coppia d'attacco, al fianco dell'inamovibile bomber Noselli, Di Carlo è solito alternare quasi regolarmente Poggi e Graziani: stavolta dovrebbe toccare al vecchio Paolino, classe '71 (e soprattutto classe da vendere), due stagioni e sei reti in A con la maglia del Toro. Per finire qualche cifra: unica squadra ancora imbattuta, miglior attacco del campionato con 19 reti e quarta miglior difesa (7 gol subiti), cinque vittorie su altrettante partite in casa e ben sette giocatori diversi andati a segno: 7 gol Noselli, 4 Graziani, 2 Caridi e Poggi, uno a testa per Tarana, Sommese e Cioffi (più un'autorete).
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