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Mario Giordano (direttore di Studio Aperto)
Di questi due mesi (mesi da Toro, mesi di nuovo Toro) mi è piaciuto che già ci siamo dimenticati...
"Mario Giordano (direttore di Studio Aperto)
"Di questi due mesi (mesi da Toro, mesi di nuovo Toro) mi è piaciuto che già ci siamo dimenticati Balzaretti. Balza chi? Quello che piuttosto che metterlo in campo i gobbi fanno diventare terzino persino un paracarro.
"Ma sì, diciamolo: di questi due mesi mi è piaciuto che se Balzaretti tornasse forse potrebbe legare gli scarpini a Balestri, e che Vailatti invece è rimasto e diventerà forte perché è un uomo, sebbene che sia ancora così ragazzo.
"E poi di questi due mesi mi è piaciuto che non abbiamo mai rinunciato alla sfiga, forse non potremo mai farne senza, ma mi è piaciuto che adesso la affrontiamo da pari a pari, senza lamentarci troppo. La sfiga ci ha sempre fatto piangere molto. Di questi due mesi mi è piaciuto che ogni tanto abbiamo fatto piangere pure la sfiga.
"E poi di questi due mesi mi è piaciuto De Biasi, perché insegna il pallone e usa le palle. Poi mi sono piaciuti Ardito perché non si vede e fa, Rosina perché fa e si vede, Doudou perché nessuno ci avrebbe scommesso una cicca e lui invece ha conquistato tutti, e non c’è nulla più “da Toro” di questo.
"E poi di questi due mesi mi è piaciuto Muzzi, perché ha sofferto in privato e combattuto in pubblico, perché sconfigge i pensieri tristi andando sotto la curva a petto in fuori, perché ha 34 anni e ancora voglia di farsi colorare il cuore di entusiasmo e di granata.
"E poi di questi due mesi mi è piaciuto, naturalmente, il nostro papa Urbano I. Mi è piaciuto perché è stato dappertutto, sotto la curva, in tribuna, dentro la Tv, portando sempre il Toro nelle parole, che non gli mancano, e soprattutto negli occhi, che è più difficile.
"E poi di questi due mesi, non poteva essere diverso, mi è piaciuta la Maratona che adesso però non è più una voce che grida nel deserto dello stadio. Di questi due mesi mi è piaciuto il calore, il colore, il sudore, l’onore, l’amore che sembra essere risorto anche dov’era temporaneamente inaridito.
"Di questi due mesi mi è piaciuto tutto, insomma. Mi è piaciuto il Toro. Oserei dire che mi sono piaciute persino le sconfitte, accettate con dignità, riscattate con rabbia.
"Mi è piaciuto persino soffrire qualche partita senza Tv, attaccato a Toronews per avere la cronaca in diretta dai fratelli di virus, e leggere i loro commenti, come sempre, a fine partita (però, Urbano, se risolviamo il problemino dell’antenna spenta, non è meglio?).
"E poi mi è piaciuto mio figlio che ha dieci anni e nuovi poster nel suo tempietto granata. Ha tolto quello di Balzaretti, ha messo quello del capitano Brevi. Fino a qualche settimana fa mi chiedeva: “Ma torna Pinga?”. Adesso chiede: “Ma torna Stellone?”. E chissà come ha fatto a innamorarsi di uno spilungone che ha visto giocare al massimo un paio di volte e per di più acciaccato. Quello che mi piace del Toro, in questi due mesi, e che è un miracolo riuscito.
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