L'espulsione di Maripan dentro il primo quarto di gara incide indubbiamente sul confronto tra Simone Inzaghi e Paolo Vanoli, sostituito in panchina da Godinho suo vice nella trasferta di San Siro. Il Torino già sulla carta inferiore all'Inter campione d'Italia si è trovato con l'uomo in meno e tutte le strategie tattiche adottate da Vanoli sono venute meno. Diciamo che, a parte inversa, la situazione è stata simile a quanto si era verificato allo stadio "Bentegodi" nella sfida contro l'Hellas. In quel caso una clamorosa ingenuità di Davidowicz lasciò in dieci gli scaligeri e spianò la strada ai granata, in questo Maripan ha dato una grossa mano all'Inter. Però, sia a Verona sia a Milano le due squadre in inferiorità numerica hanno avuto il merito di tenere aperta la partita sfruttando degli errori di leggerezza degli avversari (Masina per il Torino a Verona, Çalhanoğlu per l'Inter a San Siro). Insomma, parecchi punti in comune, compreso il punteggio finale: 3 a 2 per la squadra in superiorità numerica.
IL TEMA
Maripan rovina i piani a Vanoli: Gineitis su Calha, mossa a sorpresa
L'Inter torna ad alto livello, numeri impietosi per la difesa granata
—Su due aspetti, tuttavia, è difficile discutere: l'Inter sembra essere tornata quella della scorsa stagione e il Torino continua ad avere delle lacune difensive abbastanza preoccupanti. I nerazzurri hanno segnato tre gol di per sé identici: cross dalla sinistra (Bastoni o Dimarco protagonisti), colpo di testa in mezzo all'area (in due casi rete diretta di Thuram, nel terzo tap-in del figlio d'arte dopo incornata di Martinez non trattenuta da Milinkovic-Savic). Il segreto dell'Inter, come nella scorsa annata, è riuscire a occupare l'area di rigore con tantissimi effettivi. I demeriti del Torino sono quelli di non aver trovato una contromossa per evitare di incassare tre gol uno fotocopia dell'altro. Sembra che cambiare gli interpreti non stia aiutando i granata a migliorare il rendimento difensivo e un po' tutti stanno presentando delle difficoltà di adattamento (ieri, sabato 5 ottobre, anche Saul Coco è andato in difficoltà). Aver cambiato nella sua totalità il reparto difensivo sta dando più di un grattacapo al Torino, inoltre alcuni dei nuovi interpreti non conoscono il calcio italiano e ciò inevitabilmente allunga i tempi di crescita dell'affiatamento. I numeri sono al momento impietosi: 11 gol subiti in 7 partite di campionato, almeno 2 gol subiti nelle ultime 4 partite ufficiali e in 5 gare su 9 ufficiali della stagione più di una rete incassata nello stesso match.
Gineitis a tutto campo su Çalhanoğlu: la mossa iniziale sorprendente di Vanoli
—Il piano partita di Vanoli e Godinho non si è potuto concretizzare a causa dell'espulsione di Maripan. Va detto che nell'undici iniziale una mossa davvero sorprendente c'era: Gineitis per Ilic. Il lituano è stato chiamato a svolgere un ruolo più alla Juric che alla Vanoli; nei primi 20 minuti è stato infatti chiamato a seguire praticamente a uomo Çalhanoğlu, quindi un lavoro di non possesso individuale e non di reparto. La scelta in controtendenza serviva per inibire uno dei giocatori del momento dell'Inter, uno in grado di accendere la luce tra i nerazzurri con le sue giocate di qualità. Meno sorprendenti le scelte di Pedersen al posto di Sosa e di Coco come braccetto per Masina. Appena dopo l'espulsione di Maripan il Torino è rimasto a quattro in difesa per qualche minuto e ha immediatamente subito gol su cross di Bastoni e stacco imperioso di Thuram. Godinho è così corso ai ripari ritornando a tre con l'inserimento di Masina e il sacrificio di Adams, ma altro cross dalla sinistra e altro gol di testa di Thuram. Il Torino è stato bravo a tenersi dentro la partita nonostante le difficoltà e la forza dell'avversario. L'infortunio di Zapata ha dato un'altra mazzata al gruppo granata. Ci può stare, infine, la scelta di togliere il colombiano per Karamoh anziché che per Sanabria: un po' più di velocità e fisicità da sfruttare in un ipotetico assalto finale.
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