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Masina: “Vanoli? Ora lavoriamo di reparto, agli antipodi rispetto a un anno fa”
Il Toro di Paolo Vanoli ha fatto il suo esordio assoluto contro la Virtus Verona. Al termine della partita Adam Masina è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le risposte del difensore marocchino alle domande dei giornalisti presenti al campo dove si è giocata questa amichevole: “Sono uscito anzitempo per un piccolo problema muscolare al polpaccio destro, ieri ho avuto una contusione e non sono riuscito a decontratturare il muscolo. Ci tenevo ad esordire, ma purtroppo non era ancora il tempo”.
Siete ancora molto imballati fisicamente?“Per il lavoro che facciamo, non ci sono partite per scaricare. Noi andiamo in campo per fare il meglio e vincere. Il primo tempo non è stato all’altezza, non vogliamo trovare alibi ma lavorare e trovare la strada giusta per arrivare pronti alla Coppa Italia”.
Come lo vedreste Zapata capitano?“Io credo che in un gruppo ci debbano essere diversi leader. È chiaro che se Duvan avrà la fascia saremo contenti sicuramente, lui è uno dei leader. Rispetteremo la scelta del club o dell’allenatore, questo non è di certo un problema. Sapendo che all’interno dello spogliatoio ci deve essere un gruppo di persone che spingono e remano dalla stessa parte. E sono sicuro che sarà così. In questo momento dobbiamo solo lavorare, trovare automatismi che al momento non stanno arrivando ma sono sicuro arriveranno”.
Quali sono le sensazioni? Parlate già di obiettivi?“Il direttore dice una cosa molto giusta: finché la squadra non è completa è difficile pensare agli obiettivi. Dobbiamo costruire gioco, mentalità e identità. Il lavoro che il mister ci sta sottoponendo è particolarmente difficile, perché chiede di pensare e ragionare. Undici teste devono pensare come fosse una, ci vorrà tempo”.
Quali sensazioni e obiettivi personali ha? “Il mio primo obiettivo è trovare la forma fisica e capire quello che l’allenatore mi chiede. Da lì tireremo le somme per capire a che punto piano. Io metto davanti il bisogno della squadra: sono predisposto a giocare in qualsiasi posizione. Voglio il bene del Torino, che significa lavorare e anche tanto”.
Si sente uno dei leader?“Essere un riferimento è un po’ un mio compito, abbiamo un gruppo giovane. Dietro sta mancando un po’ di comunicazione e vorrei che i miei compagni iniziassero a farlo di più. È un piccolo mattone ma può fare la differenza. Per questo cerco di dire una parola in più. Ma all’interno ci sono diversi leader e la squadra si sta formando anche caratterialmente”.
Questa metodologia di lavoro di Vanoli ti piace? “Sì. Ho trovato in questo tante affinità, trovo una metodologia molto simile a quello che penso”.
Ha notato differenze rispetto alla passata stagione?“Ogni anno si prova a fare uno step in avanti e alzare l’asticella. In questo momento il mister ci ha chiesto di trovare una mentalità. Non è facile, dovremo cambiare molto. L’anno scorso giocavamo uomo contro uomo a tutto campo, ora il mister vuole lavorare di più di reparto. Dobbiamo cambiare e capire i tempi e le tempistiche: di uscita, entrata, pressing… sono tutte cose molto complicate. Al momento le differenze sono in quello che il mister chiede. È un’idea quasi agli antipodi rispetto all’anno scorso”.
Come giocatori non siete coinvolti nella scelta del capitano? “Nessuno ce lo ha chiesto. Si possono avere due o tre capitani anche senza fascia. Chi non ha la fascia non è esentato da responsabilità, questo è già insito all’interno”.
Un pensiero su Saul Coco?“È il mio compagno di camera, si è adeguato a tutto ciò che comporta lo spogliatoio nuovo. Il primo giorno ha già preso lezioni di italiano, questo dice tutto sulla fame che ha. È un giocatore forte, mi piace molto che chieda informazioni in continuazione. Credo che arriverà molto presto per la fame e la voglia che ha".
Dellavalle è pronto per aggregarsi definitivamente? La hanno colpito altri Primavera?“Complimenti ai ragazzi che hanno giocato il secondo tempo, si stanno allenando molto bene a parer mio. Dellavalle è un giocatore di prospettiva che può essere già il presente di questa rosa. Ma non solo lui, ci sono individualità importanti: secondo me Perciun e Njie sono in rampa di lancio. Sono ragazzi disposti a lavorare e umili”.
Le difficoltà del primo tempo da cosa dipendono?“Non siamo qua a cercare alibi su questa prestazione grigiastra. Ho visto tante teste ragionare un po’ singolarmente, ma teste di giocatori che hanno già un certo film alle spalle. Non è facile cambiare le loro idee di gioco, il mister ci sta martellando e sono sicuro che arriveremo a capirlo”.
Avete parlato del modulo di gioco?“Abbiamo avuto un confronto sulla disposizione, ma niente di definitivo. In questo momento valuta la squadra da 3-5-2, ma ci ha detto che si potrà anche costruire a quattro. Ma i principi rimangono quelli: lavoriamo più sui principi che sul modulo in sé. Stiamo cercando di integrare nella mentalità Vanoli tutta la squadra”.
Alla conferenza hanno partecipato i nostri inviati a Pinzolo, Alberto Giulini e Federico De Milano
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