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Reggina – Torino: la gara del "Granillo" potrebbe rappresentare uno spartiacque per le due squadre. Da un lato, gli amaranto, che devono con urgenza ridurre il pesante gap scaturito dalle sentenze di Calciopoli; dall’altro...
Reggina – Torino: la gara del "Granillo" potrebbe rappresentare uno spartiacque per le due squadre. Da un lato, gli amaranto, che devono con urgenza ridurre il pesante gap scaturito dalle sentenze di Calciopoli; dall’altro la squadra di Zaccheroni ancora alla ricerca della forma migliore. La Reggina arriva alla partita quattro giorni dopo la sconfitta nel derby dello stretto ad opera del Messina. Se la giocherà con il coltello fra i denti e a viso aperto, tentando di dare uno scossone alla propria situazione di classifica. E' la squadra con il secondo migliore attacco ( in coabitazione con altre sei squadre), ma anche la peggiore difesa (sono sette le reti subite, pari a quelle del Palermo capolista). Mazzarri, che rientra in panchina dopo aver saltato la gara di Messina, dovrà fare a meno di Missiroli, out per infortunio, mentre in difesa il tecnico livornese potrebbe optare per Giosa al posto di Lanzaro, al fianco di capitan Alessandro Lucarelli e Salvatore Aronica. A centrocampo nulla cambia con la classica linea a quattro formata da Modesto a destra, Amerini, Giacomo Tedesco in mezzo e Mesto sulla sinistra. In attacco sembra molto calda la pista che porta al tridente formato da Leon, Amoruso e Bianchi . Potrebbe essere proprio l’ honduregno una delle chiavi della gara. Quando il funambolico laterale è riuscito ad esprimere al meglio le proprie potenzialità è girata tutta la squadra ( secondo tempo di Palermo-Reggina e Reggina –Cagliari). Contro il Messina non ha invece brillato e per ironia della sorte Rolando Bianchi non è riuscito a rimpinguare il proprio bottino personale fermo ora a 4 reti.
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