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Questa volta l'attacco c'è. È diretto, duro (forse persino un po' troppo) e arriva paradossalmente nel momento meno atteso. Che tra Mazzarri e la classe arbitrale non scorra buon sangue ormai è risaputo, ma una reazione del genere probabilmente in pochi se la sarebbero aspettata. Le polemiche, nel pre e post-partita, del tecnico toscano nei confronti dell'operato dei direttori di gara sono ormai un habitué che persiste dalla prima giornata di campionato quando, sullo 0-0 di Torino-Roma, non fu segnalato un rigore (che pur ci poteva stare) ai danni di Iago Falque.
POLEMICHE - Poi altri errori, altre critiche, fino ad arrivare al derby contro la Juventus del 15 dicembre scorso. Quando fu Cairo ad essere deferito per aver alluso, in maniera nemmeno troppo velata, ad una "sudditanza" degli arbitri nei confronti della Juventus. Un escalation di errori culminata con l'allontanamento di Mazzarri durante Torino-Udinese, per motivi ancora ignoti al tecnico toscano: "Questa volta non ho fatto niente - dichiarava sconcertato nel post partita l'allenatore del Torino - non me lo spiego. Il massimo che ho fatto è stato mettere mezzo piede fuori dall'area tecnica". Il giudice sportivo nella giornata di martedì ha però deciso di non squalificare Mazzarri, infliggendogli "solo" un'ammenda di 5.000 euro.
L'ATTACCO - Nella conferenza stampa di presentazione a Napoli-Torino il tecnico granata, sollecitato in merito all'espulsione rimediata una settimana fa, ha rincarato la dose. Con parole dai toni molto accesi che certamente non passeranno inosservate. Un fiume in piena il tecnico, che ha voluto far passare un concetto: se in quattro volte che sono stato espulso il giudice sportivo mi ha squalificato solo una volta, un motivo ci sarà. Ed è il pregiudizio di molti fischietti verso il tecnico toscano, a cui troppo spesso sicuramente non viene perdonato ciò che con altri allenatori passa in cavalleria, a pesare di più. Questo, lasciando per un attimo da parte i numerosi torti subiti dal Torino in questo campionato (qui l'elenco).
"TREGUA - Che Mazzarri si senta preso di mira dagli arbitri e dalla classe arbitrale più in generale ormai è appurato. Ma quanto questi toni e questi continui appelli possono essere realmente d'aiuto alla squadra e alla società? La sensazione è che questa volta si sia andati oltre, il rischio è di passare dalla parte della ragione a quella del torto. L'auspicio è che il tecnico d'ora in poi eviti atteggiamenti eccessivamente polemici e che gli arbitri a loro volta la smettano di cacciare Mazzarri alla prima occasione. Altrimenti questo vortice non finirà più.
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