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CAGLIARI, ITALY - OCTOBER 27: Walter Mazzarri coach of Cagliari looks on during the Serie A match between Cagliari Calcio and AS Roma at Sardegna Arena on October 27, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Walter Mazzarri non viene riconosciuto come un allenatore capace di dare un calcio spumeggiante alle proprie squadre, ma si è distinto per il pragmatismo e la capacità di riuscire a mettere in enorme difficoltà gli avversari nella costruzione dell’azione. Si è visto quest’anno nella vittoria del Cagliari sul campo dell’Atalanta, ma anche nei pareggi con Fiorentina, Empoli e Napoli, riconosciute per un gioco divertente nel corso dell’attuale campionato. Durante la sua carriera, il tecnico toscano ha sempre puntato su una diligentissima e attenta copertura, aspettando che gli avversari si sbilanciassero per punirli in contropiede con finalizzatori cinici sotto porta, come Icardi, Cavani e Amoruso. E anche nell’esperienza granata del mister toscano è avvenuto esattamente questo: il Torino, grazie ad un’ottima organizzazione difensiva e alla valorizzazione di alcune individualità, ha raggiunto il record di punti nella sua storia: 63. Nel 2019-20 non ha avuto la stessa fortuna della stagione precedente e Longo ha dovuto traghettare alla salvezza i granata. Mazzarri ha poi incontrato il Toro solo nel girone di andata di questo campionato nel pareggio per 1-1 all’Unipol Domus di Cagliari. In quell’occasione i rossoblù furono artefici di una prestazione non eccezionale sul piano estetico, ma sicuramente caparbia e concreta poiché portarono a casa un punto preziosissimo in chiave salvezza.
MAZZARRI E GLI SCONTRI CON IL TORO - Si può certamente dire che il mister di San Vincenzo, se da un lato ha raggiunto con i granata risultati che non hanno avuto eguali, dall’altro è una bestia nera per il Toro. Contro di lui i granata hanno vinto solo una volta: si tratta dell’1-0 del Torino di Novellino con la sua Sampdoria nell’ottobre del 2007. A parte quel match, il bilancio recita sei sconfitte e sette pareggi in quattordici partite. In questo score abbastanza impietoso si leggono ben quattro 1-1 (il risultato più frequente) e tre vittorie di misura con appena un gol di scarto. Ci sono stati anche due risultati pirotecnici: il 3-5 di Torino-Napoli del marzo 2013 con la tripletta di Dzemaili, e il 3-3 dello stesso anno all’Olimpico-Grande Torino contro l’Inter con la spettacolare punizione sul finale di Bellomo. Molti ricorderanno lo 0-0 con i nerazzurri di fine agosto del 2014, in cui Larrondo sbagliò un calcio di rigore, oppure l’1-1 al Diego Armando Maradona della prima stagione in A con Ventura nel novembre del 2012. Questi risultati sono emblematici dell’enorme attenzione alla fase difensiva di Mazzarri. Il suo è un calcio che punta a cercare di prendere meno gol possibili e a farne uno in più dell’avversario. È un modo di giocare che si adatta bene al football nostrano, dove, spesso, ha la meglio la difesa migliore. Inoltre la presa di coscienza della propria forza difensiva porta le sue squadre ad avere una forte fiducia in sé stesse e a non scoraggiarsi anche in seguito a sconfitte immeritate o a gol subiti.
LA PARTITA DI DOMENICA - Mazzarri troverà un Torino in ripresa dopo le due sconfitte con Udinese e Venezia, rivitalizzato dall’ottima prestazione di venerdì sera all’Allianz Stadium. È possibile che Juric sperimenti la sua rosa con gli innesti arrivati dal mercato invernale, come Samuele Ricci o più probabilmente Demba Seck. Giovani che avranno sicuramente voglia di mostrare il proprio valore. Il Torino avrà davanti un Cagliari alla ricerca disperata di punti. I sardi sono una squadra arcigna e con dei principi ben saldi che farà di tutto, in perfetto stile mazzarriano, per fare impedire ai granata il bel gioco, tipico delle partite casalinghe di questo campionato.
Giacomo Stanchi
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