Se c’è una squadra che avrebbe meritato la vittoria nella sfida tra l’Inter e il Torino è senza ombra di dubbio quella granata. Un pareggio che sta davvero stretto agli uomini di Ventura che hanno fatto ballare la samba ai nerazzurri, letteralmente sorpresi dalla vivacità dei granata.
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Memory Toro incanta San Siro
Un'Inter che ha raggiunto il pareggio con la sola forza nervosa contro un Toro che ha incantato e infiammato San Siro con numeri di alta scuola, ma soprattutto ha giocato a memoria con passaggi sempre di prima, veli improvvisi, scambi veloci nell’uno-due. Insomma un “Memory Toro” che tutti i tifosi sognavano.
Mai partita è stata più bella contro una ‘grande’ da tempi memorabili, mai da tempi remoti il Toro ha esercitato un dominio territoriale così efficace, mai il Torino è stato così squadra e così bello! Certo qualche segnale già nella trasferta contro gli abruzzesi si era visto, ma del Pescara si potrebbe dire...è il Pescara! Stavolta c’era l’Inter e adesso è vietato sentire mugugni contro chiunque.
Ventura è l’artefice di aver costruito una squadra che gioca a calcio, che sa affrontare qualsiasi avversario senza paura. Il mister è quello che ha in mano le redini della squadra ed è l’unico che sa quando e come mettere un giocatore in campo e lo ha dimostrato a tutti con l’esempio di D’Ambrosio. Per tutto il girone di andata è sempre stato la riserva di Darmian, oggi è il titolare di questo Toro. I giocatore si è fatto trovare pronto ma soprattutto ha saputo aspettare, ciò che non ha fatto Sansone.
D'altronde il neo-doriano non è Barreto! Il brasiliano si è mosso svariando su tutto il fronte d’attacco aprendo spazi per il nuovo cannoniere granata “Meggio – gol”. Un giocatore contestato dai tifosi, inabile alla serie A per la maggior parte dei media (me compreso), che ha inghiottito nei mesi scorsi tanti bocconi amari ma mai quelli di Ventura che gli ha sempre dato fiducia: ripagata in pieno! Il ragazzo che sin qui non ha mai lesinato impegno aveva bisogno di giocare nella sua vera posizione ovvero quella di centravanti più vicino alla porta e fare meno il centrocampista e l’arrivo di Barreto lo ha portato in zona gol più freddo che mai. Ma non solo i due gol. Infatti le giocate di fino e gli scambi, le sponde con tutti compagni d’attacco sotto gli occhi di tutti: risorto!
Avanti così mister Ventura e avanti così ragazzi granata, tutti bravi compreso un Bianchi scuro in volto seduto in panchina ma che dal momento del suo ingresso, al 15’ del secondo tempo. Si batte come un leone sfiorando il gol al 25’ mandando un servizio di Birsa a stamparsi sul palo dopo la deviazione di Handanovic e poi sprecando una grande occasione da lui creata, conquistando con tenacia una palla, tirando male e frettolosamente invece di servire Meggiorini solo in area.
Oggi come oggi, dopo le prestazioni di Meggiorini in coppia con Barreto, sarà dura per Rolando Bianchi riconquistare il posto da titolare ma questo sano dualismo può portare solo benefici al Toro. Come scrissi la scorsa settimana ed è il leit motiv di questo Toro: nessuno è indispensabile e tutti sono importanti!
Sentendo nel dopo partita mister Stramaccioni l’Inter avrebbe del rammarico per il pareggio. Con tutto il rispetto per la qualità dell’Inter l’unico rammarico in questa partita c’è l’ha la squadra che ha sfiorato più volte la vittoria e l’avrebbe meritata per il gioco espresso in campo e per le occasioni avute dopo il pareggio nerazzurro: respinta di Handanovic e palo su Bianchi al 25’ e ‘paratona’ di Handanovic su Meggiorini al 94’! Forse non basta?!
Gino Strippoli
(foto Dreosti)
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