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Mercato finito, il Toro esce rafforzato in attacco

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Finalmente il mercato è finito. I nuovi arrivi granata che rispondono ai nomi di Barreto, Jonathas, e Menga, sono la dimostrazione che qualcosa sta cambiando nel Toro. Sembra apparire all’orizzonte un abbozzo di progettualità...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Finalmente il mercato è finito. I nuovi arrivi granata che rispondono ai nomi di Barreto, Jonathas, e Menga, sono la dimostrazione che qualcosa sta cambiando nel Toro. Sembra apparire all’orizzonte un abbozzo di progettualità legata soprattutto ai giovani Menga e Jonathas, giocatori di prospettiva ma anche pronti all’uso immediato. Anche l’acquisto di Barreto (il brasiliano ha soli 27 anni) va visto non solo come rinforzo immediato ma come elemento fondamentale per il prossimo campionato. Bianchi è rimasto al Toro! Molto probabilmente concluderà la sua avventura granata allo scadere del contratto per ritornare nella casa d’origine atalantina.

 

Ma il progetto passa anche dalle cessioni in prestito dei nostri giovani che hanno bisogno di giocare e temprarsi per tornare utili il prossimo anno nell’organico di Ventura. Suciu, Verdi, Gomis e Migliorini rappresentano il futuro da coltivare, così come Diop, rimasto agli ordini del mister granata e il nuovo acquisto Nathan Kabasele, classe ’94, preso dall’Anderlecht. Gli ''epurati'' Sgrigna, De Feudis, Agostini, Sansone e Gorobsov non facevano più parte del progetto Ventura, chi per un motivo chi per un altro, da tempo. Il Toro dal mercato sembrerebbe uscire rafforzato solo nel reparto offensivo ma d'altronde era la priorità necessaria per questa squadra che segnava col contagocce.

 

Adesso solo il campo dirà se i dirigenti granata hanno operato bene, soprattutto guardando non solo al futuro ma anche ad un girone di ritorno che il Torino ha intrapreso con lo spirito giusto. I risultati ottenuti contro il Siena, il Pescara e l’Inter ne sono dimostrazione. C’è finalmente un centrocampo che funziona, ecco perché sembra giusta la scelta societaria di non comperare tanto per comperare. Un conto era prendere Almiron , prima scelta assoluta del mister, altro era prenderne uno dei tanti. Brighi, Gazzi, Basha e Vives formano un quadrilatero di centrocampisti affidabili e se hanno retto bene per 22 giornate non si vede il motivo per cui non dovrebbero far bene nelle restanti, senza contare che sarebbe anche giunto il momento di scoprire il giovin talento Bakic.

 

Ed ora bisogna riprendere il gioco del calcio dove è più bello vederlo, non di certo nelle sale mercatali, ovvero nel rettangolo verde dell’Olimpico. Domani arriverà la Sampdoria piena di entusiasmo per il 6 a 0 rifilato al Pescara. L’incontro può definirsi insidioso come qualsiasi partita di serie A ecco perché il Toro dovrà scendere in campo con la medesima concentrazione e soprattutto con la voglia di vincere che lo ha contraddistinto a San Siro.

 

Vincere contro la squadra allenata da Delio Rossi vorrebbe dire mettere una seria ipoteca sulla salvezza visto che il gap tra il Toro e le altre si allungherebbe maggiormente, tenendo ancor più presente che avanti di sole 4 lunghezze c’è un signor Parma! I ragazzi si stanno allenando bene e a parte il lungo degente Diop, ormai quasi pronto a rientrare nel gruppo, tutti stanno bene compreso Ogbonna che si candida almeno per la panchina contro la Doria.

 

Se in attacco è presumibile la conferma del tandem Barreto-Meggiorini, con Cerci e Santana sulle fasce, in difesa potrebbe esserci il ritorno di Darmian a destra con D‘Ambrosio spostato a sinistra. Certo le prestazioni del “Meggio”centravanti hanno scalfito la titolarità del più prolifico bomber granata, con 73 reti in 160 partite, dopo l’era Ferrante. In proposito Ventura potrebbe far riposare per i primi 45 minuti proprio Barreto, ancora non in perfetta condizione, e rilanciare Bianchi in coppia con Meggiorini. Vedremo quali saranno le intenzioni del Mister. La coppia d’attacco ideale sotto gli occhi di tutti è quella utilizzata contro il Pescare e l’Inter ma Bianchi era stato il migliore in campo contro il Siena, per ardore, per i ripiegamenti e per la sua voglia di essere trascinatore. Due panchine di seguito potrebbero tramortirlo psicologicamente. Ventura che è un attento conoscitore dei suoi giocatori saprà sicuramente come risolvere il quesito.

 

Gino Strippoli

(foto alma-leonina1906.blogspot.it)

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