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di Stefano Rosso – L'approdo in granata del Petrachi dirigente è coinciso con l'ultima 'rivoluzione di gennaio' in sede di mercato del Torino di Cairo. La stagione, iniziata con i riflettori puntati e la...
di Stefano Rosso – L'approdo in granata del Petrachi dirigente è coinciso con l'ultima 'rivoluzione di gennaio' in sede di mercato del Torino di Cairo. La stagione, iniziata con i riflettori puntati e la candidatura come pretendente principale per la serie A, si era messa molto male e tra presunti scandali scommesse, allora come oggi, e problemi di altra natura nello spogliatoio granata la formazione di Colantuono tardava ad ingranare. La compresenza con Rino Foschi aveva indispettito l'attuale direttore sportivo del Padova spingendolo a lasciare la causa granata e così il diesse Petrachi potè portare a compimento quella che attualmente nelle menti di gran parte del tifo granata è l'impresa dirigenziale migliore che sia stata fatta al Toro: il mercato di gennaio.
Via tanti nomi che non avevano reso secondo le aspettative, dentro tanti ragazzi giovani e semisconosciuti, provenienti da categorie inferiori ma pronti a dimostrare il proprio valore in una categoria e con una maglia tanto impegnativa addosso. All'inizio non in pochi storsero il naso, ma poi la stagione – culminata con la sfortunata, per usare un eufemismo, doppia finale contro il Brescia – diede ragione proprio all'occhio attendo di Petrachi.
Gli anni passano, le stagioni cambiano, ma ogni volta i più nostalgici sperano che un giorno possa ripetersi un miracolo simile in sede di mercato. Quest'anno, tuttavia, non sarà necessario: senza nulla togliere al lavoro del diesse granata – anzi, in realtà riconoscendogli i giusti meriti – la rosa allestita in estate in sintonia col tecnico Ventura sta pienamente rispettando le aspettative e, nonostante infortuni e indisponibilità varie, anche a livello numero la squadra ha saputo colmare le carenze.
Quello granata sarà quindi un mercato povero di movimenti, soprattutto in entrata, e le uniche operazioni saranno tese a cercare innesti che possano essere utili alla causa: difficilmente arriveranno giovani o nuove promesse, per le quali spesso l'approdo a stagione in corso può risultare fatale, né tantomeno nomi o volti da grandi palcoscenici.
Conoscendo Petrachi, però, e soprattutto Ventura, se succederà qualcosa, arriveranno giocatori adatti al tipo di gioco del tecnico ligure ma soprattutto in grado di poter dare il proprio contributo alla causa in tempi brevissimi, senza doversi ambientare oltre che con la città e lo spogliatoio anche con il rettangolo di gioco.
(foto: M.Dreosti)
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