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gazzanet
"Il Torino è uscito dallo stadio "Ezio Scida" di Crotone con in tasca solamente un punto, dopo aver pareggiato in extremis la partita contro gli uomini di Nicola: il risultato non è particolarmente positivo dal punto della classifica, ma non è la sola questione negativa che si è verificata in quel di Crotone. Durante i 90 minuti, infatti, il tecnico del Torino Sinisa Mihajlovic è stato protagonista di un episodio alquanto spiacevole: infatti, dalla curva dei tifosi di casa, sono arrivati dei cori indirizzati proprio all'allenatore con origini serbe. L'appellativo conferitogli è ormai noto, ed è quello di "zingaro": anche lo stesso tecnico ha voluto denunciare nuovamente questo episodio (QUI i dettagli), cercando di riportare all'attenzione questa piaga sociale del razzismo negli stadi, dopo aver fatto un gesto simile prima della partita allo Juventus Stadium.
"La condanna di questi eventi è senza dubbio da sostenere, perché come ha detto lo stesso Mihajlovic, quegli insulti non sono indirizzati solo al tecnico, ma colpiscono un intero popolo e, arrivati nel 2017 ha realmente poco senso dover assistere ad episodi come questi. Ma un intervento sarebbe dovuto già arrivare, quantomeno da parte dell'arbitro del match Valeri, perché c'erano gli estremi per pensare ad una sospensione del match.
"Da quanto ha riportato Sinisa Mihajlovic, erano facilmente udibili quei cori ingiuriosi nei confronti del tecnico serbo, e quindi l'arbitro - dopo le segnalazioni dell'allenatore del Torino al quarto uomo - avrebbe dovuto cercare di trovare una soluzione. Il rimedio più logico sarebbe stato quello di far mandare un annuncio nell'impianto sportivo "Ezio Scida", invitando i tifosi del Crotone a non incoraggiare l'odio razziale (per altro punibile con un Daspo negli stadi); se la situazione fosse rimasta invariata, l'arbitro avrebbe anche potuto decidere - insieme al funzionario della polizia - di sospendere per un periodo di tempo ragionevole il match.
"Tuttavia non è accaduto niente di tutto ciò, e la denuncia di Sinisa Mihajlovic non deve passare in sordina: il tecnico ha, come ogni persona, il diritto di lavorare senza ricevere insulti di qualsivoglia genere e tipologia. E, infine, come ha ribadito lo stesso allenatore, è un peccato che le società debbano pagare per i comportamenti incivili di una parte dei tifosi.
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