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Miracoli? Ora ci basta molto di meno

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

 

Da  quindici giorni a questa parte si parla spesso di “miracoli” e “Camolese”, appaiando le due parole con...

"di Alessandro Salvatico

"Dopo l’esordio del Toro del nuovo allenatore, su cui erano stati poste -irrazionalmente- aspettative di ogni genere, gli orizzonti si sono ridotti fino a identificare il “miracolo” con qualcosa di entità molto minore rispetto alla subitanea splendente salvezza sognata all’annuncio di Camola: basterebbe vedere l’imbelle undici di Palermo scendere in campo oggi con il piglio di un Toro, con la disperazione di un gruppo che si trova alle ultime chances di sopravvivenza.

"Sarebbe già questo, sì, un “miracolo”: una squadra trasformata, in sei giorni. Cosa può essere cambiato, da domenica scorsa ad oggi? Poco nella formazione iniziale: fuori causa Corini (e Zanetti, e Saeumel), giocherà Barone, mentre la novità sarà un Rosina probabilmente libero di giocare dietro due attaccanti: Stellone nel ruolo di seconda punta (che probabilmente meglio gli si addice) e il rientrante Bianchi. Formazione invocata da molti e da tempo; dettata da una logica apparentemente inoppugnabile e cristallina, perché Camolese, se è vero che è uomo di miracoli, è anche uomo di idee semplici e naturali.

"Quel che più di ogni altra cosa deve essere diversa, manco a dirlo, è la testa. Lo scoramento di cui sopra, quella sensazione di impotenza di molti tifosi, non deve nemmeno toccare i giocatori in campo, undici gladiatori più che mai, sostenuti da un pubblico che -come anche da appello di Cairo- starà vicino al Toro. Uno sforzo encomiabile, visti i continui tradimenti con cui questa squadra ha colpito chi la ama. Tutto è possibile, perfino vincere una partita. E poi vincerne altre tre in meno di due mesi, quando nell’intero 2009 è accaduto una sola volta. Tutto può accadere, ma deve accadere oggi, non c’è altro tempo.