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Miracolo a Palermo

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E’ un punto da miracolo guardando le mille prodezze che ha compiuto il portiere granata Gillet. Il belga si è assurto a immediato protagonista compiendo parate da numero uno mondiale volando da un palo all’altro come un vero...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

E’ un punto da miracolo guardando le mille prodezze che ha compiuto il portiere granata Gillet. Il belga si è assurto a immediato protagonista compiendo parate da numero uno mondiale volando da un palo all’altro come un vero gatto magico. Non ci si deve poi stupire troppo se il belga è cosi forte. Molte delle fortune del Bari erano state riconosciute proprio alla grandezza di questo ‘piccolo ‘ di statura portiere ma enorme, immenso, numero uno capace di chiudere come una saracinesca la sua porta. E così è stato anche ieri contro il Palermo dove il vero centravanti del Torino è stato proprio il gatto Jean. Quando spesso di dice che i portieri possono fare la differenza in campo si intende ciò che ha fatto vedere Gillet. Già un Toro miracolato dal suo ‘custode’ ma c’è anche da sottolineare l’egregia tenacia di una difesa inventata all’ultimo momento, che ha retto bene l’impatto degli avanti rosanero.Contro gli uomini di Gasperini il Torino ha dovuto rinunciare a Ogbonna, Glik e Darmian eppure i tre sostituti si sono dimostrati all’altezza della serie A e dei titolari. Una dimostrazione di forza che sottolinea ancor di più il lavoro sulla difesa realizzato da Ventura e che porta il Torino a essere la seconda squadra che ha incassato meno reti di tutto il campionato in coabitazione con il Napoli: non male per una neopromossa ma soprattutto il riconoscimento alla società di aver operato bene per quanto riguarda il reparto difensivo. E non si dica se non ci fosse stato Gillet… Il belga c’è e fa parte del reparto difensivo. Ma come non essere soddisfatti dell’accoppiata inedita Di Cesare – Rodriguez che hanno lasciato davvero poco ai propri avversari. Discorso diverso  riguarda  il centrocampo e l’attacco granata. Troppo spesso i palermitani sono andati al tiro avvicinandosi con troppa facilità ai limiti dell’area avversaria.A centrocampo non c’è stato mai grande filtro, i tre mediani hanno aspettato gli avversari al limite dell’area e mai  all’altezza del cerchio di centrocampo. Se possiamo dire che Basha , Gazzi e Vives hanno difeso bene aiutando i difensori coprendo  gli spazi ai limiti dell’area granata così non possiamo dire che abbiano fatto bene il loro lavoro di centrocampisti. Nessuno ha dato luce, nessuno ha inventato se non un piccolo lampo del “rosso” che ha dato una buona palla a Bianchi, davvero troppo poco ma soprattutto, ripeto, è mancato il pressing sui portatori di palla avversari cosi da permettere ai vari Ilicic, Barreto, Donati, Kurtic di andare più volte al tiro da fuori area. D’accordo, era una partita difficile, il punto è prezioso ma si poteva anche vincere. Non me ne voglia il buon Ventura ma quando il Toro ha giocato in trasferta, dove gli spazi sono più ampi, con le due ali  e i due centravanti  si è espresso meglio. Come mettere 5 attaccanti in campo non vuol dire necessariamente sinonimo di gol così  mettere tre centrocampisti non vuol dire avere un centrocampo robusto e che ‘incontra’ bene gli avversari.La partita la fanno gli uomini a disposizione al di là del modulo ma proprio per la mancanza di un vero illuminatore di gioco forse giocarsela  mettendo in difficoltà gli avversari dai lati esterni sarebbe più plausibile. Anche perché i Toro di ieri è stato prevedibile con tanti lanci lunghi per le spizzicate di Bianchi che in questo è stato insuperabile. Ma ieri il bomber ha fatto perdere tre punti preziosi e penso lo riconosca anche lui. In una partita come questa un occasione così nitida, com’è capitata a capitano, ha il dovere di far gonfiare la rete. Invece è stato poco freddo davanti a Ujkani. Altra nota dolente dell’attacco granata, al di là della negativa prestazione di Meggiorini che appare scontata, è la troppa latitanza di Cerci. Ma qui vorrei spendere una scusante per il ‘romano’. E’ stato poco cercato dai compagni ma lui deve creare anche i movimenti giusti senza palla per farsi servire. E’ chiaro che sul mercato di gennaio dovrà arrivare quella qualità che manca a questo Toro ovvero un faro di centrocampo e un attaccante capace di far coppia con Bianchi che, al di là del gol sbagliato e non perdonabile, rimane l’unica punta di qualità di questa squadra eccezion fatta per il giovane Diop. Sansone ? Non pervenuto e lo aspettiamo, ma se Ventura non lo fa giocare ci sarà un motivo.Gino Strippoli   (foto Dreosti)