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Moise Kean, il predestinato che passò dal Torino alla Juventus

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Il fatto / Il Toro, che mal sopportava il suo atteggiamento, se lo vide soffiare dalla Juventus, riuscendo comunque a ottenere in cambio Vincenzo Millico
Gianluca Sartori
Gianluca Sartori Direttore 

Moise Kean è un predestinato e si sapeva: è stato il primo giocatore nato negli anni 2000 ad esordire in Serie A (19 novembre 2016 in Juventus-Pescara), ad esordire in Champions League (22 novembre 2016 in Siviglia-Juventus) e sabato scorso è diventato il primo giocatore "millennial" a segnare nei primi cinque campionati d'Europa, con la rete al Bologna. Il suo passato, in questi mesi, è stato scandagliato ed analizzato da molti, ma un aspetto trascurato è probabilmente il suo passato al Torino. E' stato il club granata il primo a credere nel ragazzo, per poi vederselo soffiare dalla Juventus, che approfittò del fatto che, sino ai 14 anni, il tesseramento dei giovani calciatori è annuale, con i ragazzi che sono liberi di scegliere la squadra dove giocare anno dopo anno.

Nato nel 2000 a Vercelli da genitori ivoriani, inizia a giocare nel Don Bosco Asti piccolissimo e poi sbarca all'Asti. E' il responsabile del Settore Giovanile astigiano, Renato Biasi, a segnalarlo al Toro. Silvano Benedetti gli fa un provino e poi non ci pensa due volte: le doti da fenomeno si vedono sin da subito, sia fisiche che tecniche. Al Toro, Kean resta per i tre anni della categoria Pulcini e si conferma di una spanna sopra gli altri ragazzi. A dire il vero, il Toro mal sopporta alcuni suoi atteggiamenti sopra le righe, verso gli allenatori e verso i compagni: presuntuoso e a tratti strafottente, con comportamenti che mal si sposavano con ciò che il vivaio granata cerca sempre di trasmettere ai suoi ragazzi. Sperando in una maturazione successiva, l'intenzione del Toro è comunque di puntare sul ragazzo. Almeno per arrivare al compimento dei 14 anni, per firmare il vincolo di serie e avere poi una posizione contrattuale differente sul futuro del giocatore.

Nel 2012 arriva però la Juventus, che tenta il ragazzo con il suo appeal e il suo potere economico. Kean dice subito sì e il Toro si ritrova con le spalle al muro: come anticipato, l'ordinamento calcistico non prevede - giustamente . la possibilità di apporre vincoli pluriennali ai tesseramenti dei giocatori sotto i 14 anni. Il club granata cade comunque in piedi, riuscendo ad ottenere in cambio il cartellino di quel Vincenzo Millico - altro classe 2000 - che oggi fa la spola tra Under 17 e Primavera, uno dei giocatori più interessanti del Settore Giovanile. Il capitolo si chiude così: Kean, alla Juventus, brucia in fretta le tappe, e il Torino perde, senza poter muovere un dito o quasi, quello che si candida ad essere uno degli attaccanti italiani più forti dei prossimi dieci anni.