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Apro il pezzo riallacciandomi al precedente articolo. 'Siete contenti?' Ha suscitato un grande dibattito all'interno (e all'esterno) dei lettori di Toro News. Volevo solo precisare che l'articolo non era diretto contro nessuno in particolare, né contro i tifosi delle curve, né contro quelli dei distinti, né contro quelli della tribuna, né contro quelli della pay tv, né contro quelli del web, né contro quelli della radiolina. Ma era dedicato a tutti i tifosi del Toro in generale che non sono mai contenti di niente che contestano e insultano tutto e tutti al primo errore che cambierebbero, se potessero, undici elementi della formazione al termine del primo tempo oltre a presidente, allenatore e direttore sportivo ogni due sconfitte e voleva stigmatizzare una situazione che da molto tempo è insita nel dna della maggioranza dei tifosi granata. In poche parole più equilibrio e più cultura sportiva; i giocatori, se si impegnano, vanno applauditi al termini di ogni partita qualunque sia il risultato.
Da gennaio 2010 in poi mi sembra che i giocatori granata siano sempre andati in campo cercando di fare il massimo a volte riuscendoci a volte no; ed è dovere di noi tifosi sostenerli sempre sia che siano capaci sia che siano mediocri. La contestazione ai giocatori la concepisco solamente se da parte di quest’ultimi c’è menefreghismo e scarsa voglia di impegnarsi e, mi ripeto, non mi sembra che adesso sussistano queste condizioni. Sperando di aver fatto chiarezza passiamo alla partita di oggi, dove il Torino ha perso una grande occasione per poter fare punti. Molti si sarebbero accontentati di muovere la classifica prima dell’inizio della partita; dopo averla vista il rammarico per non aver fatto punti è ancora più grande. Il 3.4.3 per funzionare bene deve diventare un 5.4.1 in fase di non possesso per poter chiudere tutti gli spazi agli avversari, pur non riuscendo bene in questo adattamento i granata hanno subito le reti ancora su calcio piazzato. Inconcepibile la prima rete quando Sgrigna lascia la marcatura su Tavano consentendogli di segnare indisturbato. Lasciare la marcatura è ancora più grave di perderla perché nel primo caso è il difensore a muoversi, nel secondo invece è l'attaccante che si svincola con un movimento che il difensore non riesce a seguire. E’ stato fatto un errore di disattenzione e di superficialità e non si può essere superficiali quando il risultato è di parità Questo episodio è stata la punta di un iceberg che ha visto i granata giocare senza la determinazione e la cattiveria necessaria per larghi tratti della partita, con la logica conseguenza che porta poi a perdere la partita, una partita che a mio parere il Torino aveva tutte le caratteristiche e le qualità per poter vincere. L'andamento altalenante da montagne russe non porta da nessuna parte, ci sta ogni tanto di perdere o sbagliare una partita, non è normale se ne vien fatta una buona e una no o vien giocato un tempo male e uno bene. Tra le parole del dopopartita, spesso condite da frasi comuni e di circostanza, mi sembrano molto intelligenti quelle di Rubinho che penso abbiano centrato il problema e indicato la sua soluzione.
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