“Niente di clamoroso, lo volevo vedere lì, più basso. Anche perché da quella parte non c'era un attaccante puro come Shomurodov ma c’era Pellegrini, che ha caratteristiche diverse; inoltre, all'inizio della partita la Roma era schierata col 3-5-2 con Veretout che si inseriva; Sasa doveva andare a prenderlo in avanti in fase difensiva e abbassarsi quando la palla ce l'avevamo noi. Secondo me non ha fatto male”: così Ivan Juric in conferenza stampa ha spiegato la sua mossa più sorprendente della partita di ieri sera, venerdì 20 maggio, tra Torino e Roma, ovvero Sasa Lukic braccetto destro nella difesa a tre (LEGGI QUI). Una mossa sorprendente per due motivi. Il primo relativo alle alternative che comunque il tecnico croato aveva in panchina, Izzo e Djidji; il secondo relativo alla scelta di puntare su Lukic in una zona del campo per lui inedita con compiti altrettanto inediti. In tal senso Juric è stato chiaro: la scelta è stata dettata anche dalle caratteristiche degli avversari. Dalla parte di Lukic infatti era presente Pellegrini, quindi un giocatore offensivo ma meno offensivo rispetto ad altri che si poteva arginare anche con Lukic riadattato in difesa per dare più qualità nel possesso palla. Alla fine, l'esperimento è piaciuto a Juric e tutto sommato non è andato male. Resta però da comprendere quando il Torino abbia perso senza il serbo in mediana e di conseguenza se il guadagno è stato maggiore del danno o viceversa; uno spunto di riflessione che può essere utile in chiave futura.
Il tema
Mou batte Juric: Lukic in difesa, ecco perchè. Brekalo dal 1′ mossa discutibile
Il confronto tra il tecnico granata e il collega giallorosso dopo la vittoria per 0 a 3 della Roma sotto la Mole
BREKALO DAL 1' - Nell'undici iniziale è figurato anche Josip Brekalo, subissato dai fischi del popolo granata alla lettura delle formazioni e all'uscita dal campo. Anche questa è una mossa che ha fatto discutere. Dopo una settimana di rivelazioni scottanti circa il futuro del trequartista, era giusto metterlo in campo dal 1'? Brekalo non farà parte del Torino 2022/2023 perché ha detto a chiare lettere che non vuole essere riscattato, avendo altre ambizioni. Juric ha sempre puntato su di lui pur sapendo la situazione da tempo, ciò che è cambiato negli ultimi giorni è che la questione è diventata di dominio pubblico. La risposta del croato è stata non soddisfacente considerato che Brekalo è stato uno dei colpevoli nel gol del vantaggio della Roma (pessimo il suo passaggio in orizzontale sulla trequarti del Torino). Con la mossa di Brekalo dal 1' Juric ha comunque confermato la propria coerenza: da agosto in avanti ha sempre schierato chi riteneva più opportuno alla causa granata, tralasciando qualsiasi aspetto di mercato.
SOSTITUZIONI - Terzo e ultimo aspetto interessante della serata sono state le sostituzioni di Juric, ben tre durante l'intervallo. Ha cercato di scuotere e cambiare le cose inserendo Buongiorno, Seck e Pjaca. L'approccio alla ripresa è stato propositivo e il Torino ha avuto due occasioni per accorciare, poi la Roma ha gestito senza grossi patemi e ha triplicato su rigore (fallo commesso proprio da Buongiorno). In generale, l'apporto dei tre subentrati all'intervallo non è stato così impattante e decisivo. Come spesso è accaduto in stagione, nemmeno sotto 0 a 2 in un match in cui il Torino non aveva molto da chiedere il tecnico croato ha osato con le due punte tanto che nel finale ha tolto Belotti (ovazione per lui) e ha inserito Pellegri. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che le due punte Juric proprio non le digerisce. E la Roma? I giallorossi sono stati favoriti dagli errori gratuiti del Torino. E sono stati bravi a capitalizzare. José Mourinho ha anche risposto prontamente alla tripla sostituzione granata inserendo Karsdorp e Cristante, evitando l'1 a 2 che avrebbe complicato le cose.
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