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Mourinho vince la sfida con Juric: Ivan ritarda i cambi di Pjaca e Sanabria
Josè Mourinho ha vinto la sfida a scacchi contro Ivan Juric. La sua Roma ha incanalato la partita nella direzione che voleva impedendo al Torino di essere ficcante negli ultimi 25/30 metri. I granata hanno tenuto di più la palla (69% a 31%) ma hanno prodotto appena tre tiri verso la porta di Rui Patricio (due quelli della Roma) e soprattutto non sono stati lucidi con Tommaso Pobega e Dennis Praet nella prima mezz’ora. Come preventivato alla vigilia, è stata una gara molto tattica nella quale lo stratega portoghese, uno degli allenatori più bravi a giocare sull’avversario, ha avuto la meglio. Il Torino è stato autorevole ma poco efficace e così matura l’ennesima sconfitta di misura contro una big e la quarta sconfitta di fila per 1 a 0 lontano dall’“Olimpico-Grande Torino”.
TATTICA - Il Torino ha giocato con la giusta personalità a Roma e anche Juric si è detto soddisfatto di quest’aspetto caratteriale. Tuttavia, non sono stati realizzati con i tempi giusti il passaggio giusto, il cross giusto e il tiro giusto e così i granata sono rimasti incompiuti. Juric ha evidenziato come l’assenza di Cristian Ansaldi si sia fatta sentire più che in altre occasioni poiché in un match così chiuso l’argentino avrebbe potuto sfornare la giocata al bacio per il gol. Va detto, comunque, che Mourinho ha preparato alla grande la difesa dell’1 a 0 e la sua Roma ha dimostrato che sta diventando una squadra matura, considerando anche che era senza i centrocampisti titolari (Veretout, Cristante e Pellegrini uscito dopo 10').
SOSTITUZIONI - A parte il cambio obbligato di Koffi Djidji durante l’intervallo, Juric ha atteso sino al 76’ per effettuare le altre sostituzioni. Troppo tardi? Con il senno del poi, forse, era meglio osare qualcosa di diverso già intorno al quarto d’ora della ripresa. Soltanto al 31’ del secondo tempo il croato ha deciso di sbilanciarsi inserendo la seconda punta Simone Zaza (3 minuti con Andrea Belotti, poi gli ultimi con Antonio Sanabria) e togliendo un difensore come Alessandro Buongiorno per un centrocampista come Daniele Baselli. L’ingresso così posticipato di Sanabria ha indubbiamente sorpreso. In un match bloccato e con pochi spazi il paraguaiano avrebbe potuto avere voce in capitolo prima. Si tratta, tra l’altro, di un appunto già mosso a Juric nella trasferta pre-sosta a La Spezia, segno che questa gestione dell’attacco non è ancora così oliata. Anche Marko Pjaca, infine, avrebbe meritato un po’ più di spazio, tenendo conto della giornata non esaltante di Josip Brekalo e del già menzionato Praet.
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