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Napoli-Torino 2-2: scossa mentale e cambi giusti, con Mazzarri niente goleade

Marco De Rito

Il confronto / Dopo un primo tempo deludente, il tecnico granata striglia i suoi e nella ripresa il Toro cambia volto

Dopo la vittoria contro l'Inter, Walter Mazzarri riesce a strappare un ottimo punto e una buona prestazione dei suoi contro un'altra sua ex squadra, il Napoli. Il tecnico è conscio della forza e del buon gioco che applicano i partenopei, allenati da un collega che ha ricevuto apprezzamenti anche a livello internazionale come Maurizio Sarri. Quindi l' idea di partenza dell'allenatore del Toro è di impostare la squadra partendo con un giro palla ordinato ed efficace. "Noi volevamo partire giocando da dietro, molto più svelti, per fare saltare il loro pressing", ha affermato lui stesso in conferenza stampa. Baselli e compagni però sbagliano completamente l'approccio. Troppi errori tecnici e un Niang inconsistente rendono il Toro pasticcione e incapace di ripartire in velocità.

IL PRIMO TEMPO - Il Toro parte troppo remissivo: nella prima mezzora i granata non riescono ad uscire dal guscio dei propri trenta metri, a causa del pressing alto del Napoli.  I reparti sono sconnessi, Niang e Ljajic non riescono a tenere alto il baricentro della squadra tenendo palloni e dialogando tra loro. Il numero 10 granata che con il 3-4-1-2 fungeva anche da metodista, con il ritorno al 3-5-2 non riesce a svolgere lo stesso ruolo. Se in fase d'impostazione i granata appaiono davvvero in difficoltà, però, in fase d'interdizione la linea difensiva appare solida. Il Toro subisce senza rischiare troppo e, infatti, il gol dei padroni di casa nasce per una disattenzione individuale di Nicolas Burdisso più che per un errore del reparto. La squadra di Sarri gioca come abituata, cercando di tenere il dominio del campo,  anche se con ritmi blandi: un po' per il grande caldo, un po' per una condizione psicofisica non ottimale.

IL SECONDO TEMPO - Nella pausa Mazzarri negli spogliatoi è bravo a dare la scossa ai suoi. Nella ripresa si vede un Toro meno intimorito e in grado di fare meno errori. Al secondo affondo in contropiede, Ansaldi fa partire la combinazione giusta, rifinita da Ljajic e conclusa dalla fuga di Baselli con tiro deviato da Chiriches. Dopo la rete subita Sarri si è giocato le carte Milik e Hamsik. Visto l'apporto dei due, si tratta di due mosse che hanno funzionato. Lo slovacco, infatti, riesce a riportare il risultato in vantaggio per i padroni di casa, grazie ad una fantastica girata da fuori area. Il polacco in area di rigore è molto più pericoloso di Mertens: prende un palo e si divora un gol fatto. Mazzarri risponde nel modo giusto, aumentando il peso offensivo (inserendo Belotti per Niang) e ritornando al 3-4-1-2, con la sostituzione di Iago Falque per Baselli. Il Toro sposta il baricentro in avanti e riesce a trovare trame di gioco più ordinate, valorizzate dalla qualità di Ljajic. Il serbo come trequartista ha dimostrato in più occasioni di trovarsi a suo agio. Il gol del definitivo pareggio, infatti, arriva grazie ad una pennellata del fantasista, che De Silvestri riesce a capitalizzare di testa.

Rispetto agli scorsi precedenti tra il Napoli e il Torino di Sinisa Mihajlovic, la differenza che è parsa subito agli occhi è la solidità difensiva. La scorsa stagione il Toro subì, 10 gol in due partite, cinque per match; all'andata di questo campionato il Toro uscì sconfitto per 1-3 dal confronto contro i campani. Mazzarri, nello scontro contro gli azzurri, è riuscito a organizzare meglio la sua formazione e, nonostante un inizio balbuziente, è riuscito a rimetterla in carreggiata. Il match è terminato in parità ma se ci deve essere un vincitore nel confronto tra i due tecnici, la spunta Walter Mazzarri.