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Al termine della sfida tra Napoli e Torino, valida per l'ottava giornata del campionato di Serie A, Ivan Juric ha commentato la partita in conferenza stampa dopo aver parlato ai microfoni delle tv. Di seguito le parole dell'allenatore granata sul match.
Il Torino in questo anno e mezzo è sempre stato bravo nella cura del dettaglio. Oggi è stato tradito proprio in questo aspetto? Nell'intervallo ha detto qualcosa alla squadra?
"Sono veramente d'accordo, è mancata la cura del dettaglio. Alcuni particolari noi riusciamo sempre a rimediarli: è una nostra caratteristica quella di concedere poco e leggere bene determinate situazioni, ma oggi questo è mancato. Globalmente la partita l'abbiamo fatta molto bene in tante cose: abbiamo creato tante occasioni, mai così tante contro il Napoli, giocando anche tecnicamente bene, ci sono stati momenti di gara molto belli. Ma quando manca la cura del dettaglio è tutto più difficile. Forse è dovuto al fatto che i Nazionali sono arrivati emotivamente svuotati, ma questa cosa qui è stata palese: la mancanza di cura del dettaglio, di concentrazione dei particolari, e quando ti manca questo, contro giocatori di qualità come quelli del Napoli la paghi cara".
In settimana lei ha chiesto alla squadra più cattiveria, determinazione e grinta. Forse non ha avuto le risposte che voleva...
"Quel concetto era riferito al tema dei gol presi all'ultimo minuto. Situazioni in cui ci è mancata quella che io chiamo "italianità", la voglia di fare risultato. Oggi è mancata invece la capacità di stare attenti su tutto. A livello di attenzione, non è stata fatta la partita giusta".
Cosa è successo in occasione dell'espulsione?
"Una reazione istintiva, ma mi sembrava palese il fallo di Mario Rui su Singo, che era anche da ammonizione. Poi magari mi sbaglio io".
Lei ha accennato alle caratteristiche dei giocatori del Napoli. Giocare con la difesa così alta come avete fatto era un rischio calcolato?
"Noi giochiamo sempre con questo rischio. Abbiamo fatto un'analisi. Il Torino nei due anni precedenti a me ha preso 140 gol giocando basso e con il 3-5-2. Con noi l'anno scorso abbiamo preso 41 gol giocando sempre sull'uno contro uno e rischiando negli spazi aperti. Poi se manca l'attenzione i gol li prendi. Ed è la prima volta che ci è successo in questo modo. Non è stato tanto un problema di marcare attaccanti: Raspadori non ha fatto granchè, anche Simeone non ha fatto grandi occasioni, e su Kvara togliendo il gol, nato da un rimpallo, non mi ricordo cose grandi da parte sua. Sicuramente ha fatto bene Anguissa, Lobotka, Zielinski, giocatori che con la loro gamba fanno la differenza. Ma gli attaccanti non ci hanno fatto soffrire. Ci siamo aperti in situazioni brutte, se prendi gol così non va bene, questo è chiaro".
Buongiorno è stato preso in mezzo sul primo gol, ma anche sul secondo. Per il resto il suo l'ha fatto. Ma crede che possa essere il caso di provare Schuurs in futuro? O è utile andare avanti con Buongiorno?
"Ha fatto una buona partita su Raspadori nell'anticipo e nel non farlo giocare. Poi Anguissa è 1.90, gli salta sopra e se lo mangia, bravo lui. Secondo me Buongiorno ha fatto una partita macchiata per alcune cose ma per il valore dei giocatori del Napoli. Schuurs? Ha certe cose che mi piacciono e altre dove deve migliorare tantissimo: ci stiamo lavorando tanto, è una soluzione, non escludiamo nessuno ma sono giocatori che devono crescere, eliminare delle cose che io penso. Sicuramente non è una bocciatura per Schuurs, sta facendo grandi miglioramenti ma deve migliorare ancora".
Come è possibile che la squadra entri in campo così poco concentrata e poco attenta nei primi minuti a Napoli?
"Sono entrati bene, come impostazione, come voglia di fare, non direi che siamo entrati male, ma abbiamo fatto tre-quattro errori gravi, in termini di concentrazione e di lettura, che normalmente non facciamo, e il Napoli li ha sfruttati alla grande. Piccoli frangenti in cui c'è stata un po' meno attenzione".
Sarà squalificato la prossima. Quanto ci rimette il Toro senza Juric, quanto pesa la sua assenza?
"La mia sensazione è che la squadra deve ancora diventare più tosta, non dico che bisogna fare gruppo, ma serve diventare più squadra in un certo senso. Abbiamo giocatori molto introversi e chiusi, non è facile sempre avere quella "italianità" che dico io, l'unione in piccole cose che serve. Loro mentalmente e come gruppo devono diventare più solidi".
Miranchuk come l'ha visto?
"Lei cosa dice?"
Benino...
"Benino dai, diciamo così... Si vede che conosce il calcio. Abbiamo fatto i primi tre allenamenti insieme questa settimana con Vlasic, Radonjic e lui, non si erano mai allenati insieme prima, devono trovare la sinfonia, come la chiamo io. Radonjic? E' un ragazzo particolare che ti può sorprendere nel bene e nel male, oggi è entrato bene ed è stato davvero pericoloso".
Ad un certo punto nella ripresa Lazaro sembrava poter prendere il sopravvento, poi lei lo ha tirato fuori, lo rifarebbe?
"Ha dato tanto, ma da cinque-sei minuti cominciava a controllare male la palla e mi sembravano segnali di stanchezza. Per questo ho messo Aina, perchè aveva gambe forti e poteva fare bene".
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