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toro
di Alessandro Salvatico
Quando c’è la salute, c’è tutto. A Cesare Natali, in effetti, non mancherebbe proprio nulla: titolare fisso in campo, anzi guida del reparto difensivo; ben...
di Alessandro Salvatico
"Quando c’è la salute, c’è tutto. A Cesare Natali, in effetti, non mancherebbe proprio nulla: titolare fisso in campo, anzi guida del reparto difensivo; ben integrato in città e in squadra; padre felice di quattro bambini… Solo una cosa (oltre all’andamento incerto della classifica) ha turbato il primo anno piemontese del marcantonio bergamasco: il fisico, che sembra diventato improvvisamente fragile. Natali aveva subito un infortunio piuttosto serio quando vestiva la maglia dell’Udinese, nella serata di maggior prestigio mai vissuta, al Camp Nou in Champions League; ma si era ripreso ottimamente, e nella seconda ed ultima stagione in bianconero aveva disputato 32 incontri. Da quando è a Torino, invece, gli infortuni sono stati numerosi, per quanto meno gravi. Quello patito proprio all’inizio della stagione ne comprosime probabilmente il rendimento, che in effetti nel primo periodo non fu convincente. Recuperata la brillantezza, Natali riprese a giocare come sa, e a sfoderare le prestazioni che gli erano valse più d’una convocazione (per quanto senza esordio) in Nazionale. Proprio quando aveva raggiunto il massimo della forma, ecco la ricaduta, che significò stagione finita in anticipo e difesa priva del suo maggior riferimento. Per fortuna Di Loreto sopperì, stringendo i denti.
"La stagione 2008-2009 purtroppo parte sotto il medesimo segno di sfortuna. Durante uno dei primi allenamenti, il 20 di Luglio a Malles, un guaio al piede lo ha bloccato. Natali non è ancora rientrato in gruppo, e riprenderà ad allenarsi, nella più rosea delle aspettative, sul finire del ritiro di Sommariva. Ma il prossimo campionato per lui dovrà essere quello della consacrazione granata. Uno dei pochi elementi mai in dubbio in quanto a ruolo da titolare, Natali farà coppia con il neo acquisto Pratali. Dovrà abituarsi ad un nuovo compagno, ma l’esperienza non manca certo al 29enne difensore. Così come non gli manca il talento, fatto di tempismo ed intelligenza tattica: l’augurio, si diceva, è quello della salute. Perché uno come lui, con il fisico che ha lui, rischia di partire nuovamente in ritardo, se i fastidi non cesseranno. E il Torino non può permettersi di iniziare di nuovo con l’handicap, lottando per recuperare, come nello scorso campionato. Chi ama il Toro non potrebbe sopportarlo di nuovo.
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